"Manca l’acqua per le coltivazioni Vanno ridotti i prelievi giornalieri"

Il presidente del Consorzio Bonifica Burana, Francesco Vincenzi: "La situazione è molto preoccupante. Già con il Pnrr oltre 70 milioni di euro verranno investiti sul reticolo dei nostri canali"

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di Sofia Silingardi

"Una situazione preoccupante: quella che stiamo vivendo è la sesta siccità degli ultimi vent’anni. Non è una questione d’emergenza, ma strutturale". Nella giornata di ieri, Francesco Vincenzi, presidente del Consorzio della Bonifica Burana, ha dato un aggiornamento sull’evolversi della situazione di criticità idrica in atto. I dati dell’osservatorio permanente sulle crisi idriche sono chiari. La portata del fiume Po in costante diminuzione, un’anomalia termica con temperature superiori alle medie del periodo anche di 6-8 gradi e un’intrusione salina in risalita. Per contrastare l’emergenza sono state proposte una serie di misure, tra cui la riduzione dei prelievi irrigui giornalieri e l’interruzione delle deroghe assentite o da assentire per uso irriguo.

"A fronte della situazione attuale del Po – dichiara il presidente Vincenzi – stiamo cercando di ridurre al minimo i prelievi dal grande fiume. Oggi preleviamo circa il 20% dell’acqua che dovremmo prelevare per soddisfare a pieno tutte le esigenze del mondo agricolo e degli altri usi che il Consorzio ogni anno è abituato a gestire. In particolare, preleviamo circa 7 metri quadri di acqua dal Po invece che 25. Questa differenza viene integrata grazie agli investimenti, e interventi, fatti in passato, e che ci permettono di gestire una situazione grave come questa. Per portare a termine le colture delle nostre imprese agricole". "Quella di quest’anno – aggiunge Cinalberto Bertozzi, direttore del Consorzio – è la tempesta perfetta. Da settembre dello scorso anno non misuriamo delle piogge apprezzabili, non c’è stata neve e continuano a perdurare delle temperature assolutamente eccezionali. Il Po, da marzo, si è andato via via svuotando". Una crisi idrica talmente grave da aver costretto il Consorzio, che si occupa del territorio tra gli argini di Po, Secchia, Panaro e Samoggia, a incrementare la turnazione del della distribuzione a ore dell’acqua per le aziende agricole in Emilia. Il prossimo fine settimana, ad esempio, a causa della riduzione della quota d’acqua nel Canale Emiliano Romagnolo il sistema dei turni riguarderà alcuni territori tra Modena e Bologna alla destra del fiume Panaro. In particolare, Nonantola, Ravarino e Castelfranco nel modenese e Sant’Agata e Crevalcore nel bolognese.

"Così – aggiunge il presidente Vincenzi – riusciamo comunque a dare un po’ di acqua a tutti i nostri agricoltori. Naturalmente stiamo aumentando i turni. Non tutti oggi nello stesso momento possono irrigare, ma comunque tutte le aziende agricole nell’arco della settimana hanno a disposizione dell’acqua".

Per quanto riguarda il futuro, il Consorzio ha degli obiettivi importanti. "Dobbiamo agire in fretta – spiega il presidente Vincenzi – seguendo quello che ci sta dicendo la scienza rispetto ai cambiamenti climatici, che oggi purtroppo stiamo toccando con mano. Stiamo cercando, come Consorzio della Burana, di progettare delle opere immediate che serviranno a migliorare l’efficienza della distribuzione dell’acqua irrigua nel nostro comprensorio. Già con il Pnrr, oltre 70 milioni di euro verranno investiti sul reticolo dei nostri canali. Quello che serve è un’idea di consorzio e di territorio per il futuro. Per questo stiamo iniziando a pensare anche a infrastrutture nuove, che ci permettano di migliorare le performance di distribuzione di acqua e anche della sicurezza del territorio. Stiamo pensando a un nuovo impianto a Sabbioncello che vada a integrare quello che già abbiamo, ma anche ad aiutare, attraverso il Canale Emiliano Romagnolo, quelle aree che oggi dipendono dai fiumi appenninici che troppo spesso rimangono senz’acqua".