"Mani robotiche a basso costo, una speranza per tutti i disabili"

Savignano, il prof universitario Berselli è nel team che ha progettato protesi con la stampa 3D, più affidabili e accessibili

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Porta la firma anche di Giovanni Berselli di Savignano, professore ordinario presso l’Università di Genova, ove coordina il dottorato di ricerca in Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale, il progetto delle nuove mani robotiche a basso costo, capaci di apprendere compiti di manipolazione complessi grazie all’intelligenza artificiale.

IntelliMan - AI-Powered Manipulation System for Advanced Robotic Service, Manufacturing and Prosthetics, è il nome di questo progetto, finanziato con 6 milioni di euro, che vede la partecipazione, tra gli altri, delle Università di Bologna e Genova, nonché l’agenzia spaziale tedesca (DLR).

In Europa, quasi 70 milioni di persone sono escluse dal mercato del lavoro a causa di disabilità. Statistiche recenti riportano più di 185.000 amputazioni per anno, di cui l’8% relative all’arto superiore.

Prof. Berselli, come è nata l’idea alla base di IntelliMan? "In primis, vorrei sottolineare che il progetto è coordinato dall’Università di Bologna e dal mio amico e collega, prof. Gianluca Palli, coordinatore del corso di laurea in Ingegneria Meccatronica. Assieme a Gianluca e ai nostri ’maestri’ accademici, prof. Claudio Melchiorri e Gabriele Vassura, ci occupiamo di realizzare mani robotiche da molti anni. Questo progetto rappresenta per noi la possibilità di dare luce a idee che da tempo tenevamo nel cassetto. IntelliMan è quindi nato mettendo assieme competenze e passioni già esistenti, ma tentando di accedere a finanziamenti (anche cospicui) forniti dalla Comunità Europea".

Quali sono le attuali problematiche delle protesi di mano?

"Le protesi per mano sono classificabili in attive o passive. Le protesi passive non sono altro che dispositivi in silicone a scopo puramente estetico. Le protesi attive tentano invece di ripristinare un certo grado di funzionalità della mano. Tra queste, le protesi bioniche e le mani robotiche sono composte da numerosi componenti e sfruttano tecnologie avanzate.

Lo scopo è quello di ottenere prese il più possibile simili a quelle della mano umana.

Sfortunatamente, le protesi bioniche sono ancora poco affidabili e molto costose".

In che modo vi prefiggete di risolvere le attuali problematiche delle protesi per mano? "Purtroppo, negli ultimi 30 anni, le tecnologie utilizzate nelle protesi commerciali non sono sostanzialmente cambiate. Grazie a IntelliMan, miriamo ad incrementare l’adattabilità delle protesi bioniche alle reali esigenze dei pazienti ed a diminuirne il costo. In particolare, la stampa 3D, ormai utilizzata in moltissimi ambiti, ci permetterà di realizzare strutture meccaniche di geometria complessa, incrementando l’affidabilità delle protesi e riducendone, in parallelo, il prezzo. Inoltre, tali protesi, saranno dotate di una ’intelligenza on-board’ che gli permetterà di comprendere come manipolare oggetti fragili o dotati di parti mobili (ad esempio occhiali) attraverso la ripetizione del compito.

Al di là delle protesi, il progetto ci permetterà di esplorare soluzioni innovative trasferibili ad altri interessanti ambiti, quali dispositivi di presa per la robotica industriale, il manifatturiero e l’agrifood".

Per raggiungere questo obiettivo, le Università di Bologna, Genova e Napoli uniranno le loro competenze alle Università di Zurigo, Erlangen, Catalogna, nonché all’INAIL, che fornirà la guida clinica nello sviluppo delle nuove protesi.

Walter Bellisi