Manutenzione conclusa: riecco la Terramara

Il parco archeologico tra Modena e Montale venerdì sarà di nuovo a disposizione delle scuole. Investimento da 200mila euro

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di Stefano Luppi

Molti ormai lo conoscono visto che prima della pandemia qui venivano circa 15mila persone all’anno: un luogo utilissimo per comprendere la storia, appassionante, dei primi modenesi che hanno vissuto in palafitte su terreni acquitrinosi, ben 3500 anni fa. Tutto ciò è il parco della Terramara di Montale, al confine con il Comune di Modena che si divide la gestione con Castelnuovo. Ieri la direttrice Francesca Piccinini, la conservatrice del parco Cristiana Zanasi e gli assessori delegati Andrea Bosi (lavori pubblici) e Andrea Bortolamasi (cultura) hanno presentato la conclusione dei lavori che precede la riapertura del parco fissata a venerdì per le scuole e a domenica per il pubblico.

Gli interventi di manutenzione straordinaria, per un valore di 200mila euro, sono praticamente al termine anche se manca ancora l’impiantistica e così i protagonisti hanno voluto portare l’attenzione su un luogo culturale all’aperto suggestivo. I villaggi terramaricoli nell’età del Bronzo punteggiavano il territorio della pianura emiliana e qui sono state ricostruite tre palafitte con ampio forno esterno. Fino all’800 i resti delle Terramare erano nascosti da piccole collinette oggi pressoché scomparse: nella frazione Montale, invece, in parte la collina c’è ancora e così gli scavi e le nuove conoscenze non si fermano. Qui la collinetta, infatti, è ancora visibile vicino alla chiesa di Montale e poco oltre si vede una palizzata con portale, l’accesso al parco vero e proprio con le capanne sospese nelle quali sono stati ricostruiti gli arredi, gli ornamenti, le armi utilizzate da questi antenati gialloblù. Proprio qui i rappresentanti dei due comuni hanno illustrato le novità.

"La collaborazione tra i due comuni – spiegano Francesca Piccinini e Cristiana Zanasi – è fondamentale perché il parco è composto da materiali deperibili che necessitano di una continua manutenzione. Ora abbiamo terminato i lavori che purtroppo si sono allungati a causa del covid e siamo arrivati all’apertura: il pubblico ha sempre apprezzato questo luogo come si è visto anche nei mesi di chiusura. Essendo all’aperto i visitatori sono sempre venuti mentre purtroppo abbiamo dovuto interrompere le visite scolastiche anche se il personale del Museo civico ha utilizzata la dad quando gli alunni non potevano essere in presenza. Le Terramara sono un tratto identitario del territorio fino alla loro scoperta a inizio dell’800 e così qui l’archeologica diventa più pratica e divulgativa: ora riapriamo e speriamo nel bel tempo". Gli assessori illustrano gli interventi. "Abbiamo in corso di completamento la messa in sicurezza delle strutture – spiega Andrea Bosi – con un finanziamento di 200mila euro cui ha partecipato la Regione con 30mila. I tecnici si sono occupati della riparazione e rinforzo del portale ligneo di accesso e della relativa palizzata, inserendo pali verticali di sostegno ricoperti di legno. Abbiamo inoltre livellato in parte il terrapieno e interveniamo anche all’impiantistica rifacendo l’antincendio, l’anti intrusione e la videosorveglianza". Andrea Bortolamasi spiega che "si tratta di un luogo molto importante per la cultura che finalmente riapre anche se qui il Museo civico non ha mai interrotto le attività. Il rapporto con le scuole è fondamentale e si lavora bene con Castelnuovo". Infine l’assessore ai lavori pubblici di questo comune, Matteo Ferrari: "Per noi è uno spazio fondamentale a cui garantiamo molti investimenti e la massima fruizione del verde circostante. Una grande risorsa e a giorni firmeremo la nuova convenzione per la gestione con Modena".