
Anche il Comune di Marano è stato rappresentato ieri mattina all’aeroporto ’Marconi’ di Bologna, dove giovedì scorso ha perso la vita in un incidente sul lavoro il maranese Alfredo Morgese, 52 anni, dipendente del Frantoio Fondovalle. Presenti infatti allo sciopero di due ore indetti dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sono stati il sindaco di Marano, Giovanni Galli, e Christian Tondi, capogruppo di maggioranza in consiglio comunale. "Abbiamo deciso di partecipare – ha spiegato lo stesso primo cittadino Galli, che ha sfilato assieme al suo collega sindaco di Bologna, Matteo Lepore – per portare il cordoglio della nostra comunità e per manifestare la priorità della dignità e della tutela della vita nel lavoro, nel rispetto dei valori del primo articolo della nostra Costituzione". E Tondi ha aggiunto: "Ho voluto partecipare per ricordare Alfredo e per esprimere le mie condoglianze e la mia solidarietà e vicinanza alla famiglia, agli amici e ai suoi colleghi. Occorre l’attenzione e l’impegno di tutti – ha proseguito Tondi – affinché questa piaga che affligge il nostro Paese cessi: non è accettabile morire sul posto di lavoro". Sulla stessa linea sono state le dichiarazioni anche del sindaco di Bologna Matteo Lepore, presente insieme ad altri consiglieri comunali di maggioranza. "Siamo qui innanzitutto per esprimere vicinanza alla famiglia e ai colleghi di Morgese. Gli incidenti sul lavoro non sono mai una fatalità: i numeri sono enormi, la strage è quotidiana. Non bastano impegni e proclami: servono i fatti. Questo – ha proseguito – è un settore che, come non mai, ha bisogno di accertare le responsabilità e vedere delle conseguenze. Penso che una legge per responsabilizzare i datori di lavori mancanti sulla sicurezza, possa essere una buona legge. Stiamo chiedendo alla Regione di investire con noi sui sistemi tecnologici e sui sensori".
"Solo lavorando insieme tra istituzioni, forze politiche e rappresentanze sindacali e imprenditoriali è possibile trovare idee per evitare uno stillicidio – fa eco a Lepore Vincenzo Colla, assessore regionale alla Sicurezza –: non è accettabile che in questo Paese ci siano tre morti sul lavoro ogni giorno". Michele Bulgarelli, segretario provinciale della Cgil, commenta poi: "Questa è una manifestazione che avremmo preferito non fare, per uno sciopero che avremmo preferito non dover proclamare. Però quando c’è un morto sul lavoro... bisogna tornare ai fondamentali". "Se siamo qui a manifestare significa che ancora non ce l’abbiamo fatta – puntualizza Enrico Bassani, segretario provinciale della Cisl –. Lanciamo un appello per dire ‘aiutiamoci’ e ‘aiutateci’". "Un’altra vittima sul lavoro – aggiunge Cristina Vivi di FeNEAL Uil –. Dagli anni ‘60 a oggi continua a sparire un piccolo paese: allora erano circa tremila all’anno, oggi siamo tra 1000 e 1500, e l’edilizia ne conta il 30-35%".
Francesco Moroni
Marco Pederzoli