"Marco ha avuto un comportamento ambiguo"

"Non ci ha mai risposto, ma pare la sua deposizione sia stata fondamentale per arrivare al terzo indagato"

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"E’ cambiato tutto nel giro di un minuto". Con queste parole la famiglia di Alice Neri, la 32enne di Rami di Ravarino, il cui corpo è stato trovato carbonizzato dentro la sua macchina la sera del 18 novembre, a Fossa di Concordia, esprime il proprio stato d’animo dopo avere appreso la notizia dell’esistenza di un terzo indagato. La mamma Patrizia Montorsi, come il fratello Matteo e il marito della giovane sono cauti, attendono gli sviluppi delle indagini, ma al tempo stesso sentono più vicina la verità. Al fine dell’individuazione del terzo indagato, pare sia stata fondamentale la deposizione del collega di Alice, Marco, il cui comportamento è stato peraltro definito ‘ambiguo’ dalla famiglia della ragazza.

Patrizia, sua figlia aveva doveva incontrare Marco, ma ha detto al marito che vedeva un’amica. Perché?

"Non voleva fare preoccupare suo marito, fargli venire in mente delle idee inesistenti. Alice è andata a quell’appuntamento con un preciso intento. Chiarire la situazione con Marco, come si dice per ‘aprirgli il libro’. A Marco piaceva Alice, le stava dietro. Lei è andata a parlargli per dirgli chiaramente che lei era sposata con una figlia".

Sono rimasti al bar per ore...

"Sì, hanno chiacchierato, Alice era chiacchierona, lo è sempre stata. Si sarà persa a parlare, poi ha cercato di tornare a casa ma qualcuno l’ha fermata".

Il giovane tunisino?

"Non so chi sia stato. Ma qualcuno le ha impedito di tornare da suo marito. E questo conferma la mia ipotesi, che ho sostenuto fin dall’inizio. Mia figlia è stata aggredita nel parcheggio del bar di Concordia. Quando la sua macchina si è mossa, non c’era Alice al volante: che fosse già…volata via, o altro, non posso saperlo. Ma non era lei che guidava".

Come valuta il comportamento di Marco?

"Dicono che la sua deposizione sia stata determinante, ma nei nostri confronti ha avuto un comportamento ‘ambiguo’. Avrebbe potuto fare di più. Non ha mai risposto al messaggio vocale che Matteo gli ha mandato il giorno dopo mentre disperatamente cercava di rintracciare Alice, né ha mai telefonato al marito, e neppure gli ha fatto pervenire qualche parola, anche mediante il suo avvocato". Come sta lei Patrizia?

"Come una madre che ha perso la figlia, che è stata uccisa. Soffro e mi sta anche montando molta rabbia per tutto quello che si sente dire sul conto di mia figlia e che è falso, e offende la sua memoria".

Maria Silvia Cabri