di Stefano Marchetti
Signora dei set, e anche del jet set, Marina Cicogna ha davvero il cinema nel dna: il suo nonno materno era il Conte Giuseppe Volpi, creatore della Mostra del cinema di Venezia, dunque per lei è stato quasi destino diventare protagonista nell’universo della settima arte. Tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta, la contessa Cicogna si è affermata come produttrice cinematografica, la prima donna a imporsi in un mondo prettamente maschile: volitiva, determinata e di carattere, Marina Cicogna ha lavorato con registi come Pier Paolo Pasolini e Sergio Leone, Vittorio De Sica e Francesco Rosi, Liliana Cavani e Lina Wertmüller, e ha prodotto "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri che nel 1971 ha vinto l’Oscar come miglior film straniero.
E con la sua macchina fotografica, negli anni, ha ritratto tanti degli artisti che ha incontrato, da Brigitte Bardot a Marcello Mastroianni, Luchino Visconti, Catherine Deneuve e Liz Taylor. Anche la sua è – alla lettera – una vita da film: stasera alle 20 al cinema Astra di via Rismondo verrà infatti proiettato il docufilm "Marina Cicogna - La vita e tutto il resto" (presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma), durante una serata-evento con l’intervento della contessa Cicogna, del regista Andrea Bettinetti e del produttore Riccardo Biadene, e la conduzione di Ettore Tazzioli.
Nel documentario si ripercorrono episodi della vita di Marina Cicogna, i rapporti con il padre e la madre, la tragica morte del fratello Bino che si era trasferito a Rio de Janeiro, le sue scelte sentimentali. E ovviamente i suoi lavori. "Io volevo fare film con gente che pensavo avesse talento ma non era ancora arrivata – spiega Marina Cicogna nel documentario –. Li facevo perché mi sembrava che quelle combinazioni di registi, attori e storie potessero funzionare". Numerose opere che ha prodotto sono pietre miliari del cinema italiano: basti citare "La classe operaia va in paradiso" o "Mimì metallurgico ferito nell’onore", "Medea" di Pasolini e "Fratello sole Sorella luna" di Zeffirelli. Il docufilm racconta la contessa anche attraverso la voce di alcuni amici come Franco Nero, Jeremy Irons, Ornella Vanoni, Diane Von Fürstenberg e lo stilista Alessandro Michele: "Marina è sempre rimasta fedele a se stessa – dice di lei Frédéric Mitterrand, ex ministro della cultura francese –. Chic ma comunque ribelle". Nel film ‘parlano’ anche i luoghi di appartenenza della contessa, in particolare Roma e Venezia. Anche Modena è entrata a far parte delle città del cuore della contessa: "Ho scoperto Modena attraverso un’amica e mi è piaciuta – ci rivelò in un’intervista –. Mi piacciono le persone, mi piace molto la dimensione della città. Nelle grandi città si va volentieri, ma poi ti prende un senso di soffocamento: hai voglia di andare in luoghi dove puoi avere relazioni vere".
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