
Il segretario nazionale della Cgil Landini con il segretario di Modena Daniele Dieci
Modena, 27 maggio 2025 – È stato il Tridente della Maserati lo sfondo, simbolico, del comizio presieduto ieri pomeriggio dal segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini (con lui il segretario generale di Modena Daniele Dieci), al quale hanno partecipato oltre 300 lavoratori.
Partendo dal caso Maserati, marchio simbolo dell’eccellenza modenese, che oggi sta attraversando una profonda crisi, il segretario ha poi allargato lo sguardo descrivendo una situazione nazionale segnata, a suo dire, da un calo della produzione, dall’assenza di politiche industriali e da un mercato del lavoro sempre più povero e precario. “Siamo qui – le parole di Landini – non solo per difendere un marchio storico, ma perché ci troviamo di fronte a livelli produttivi troppo bassi, a un uso massiccio degli ammortizzatori sociali e a incentivi che, troppo spesso, hanno spinto verso le uscite. Il vero nodo, oggi, è capire da Stellantis quali siano i nuovi prodotti e quale strategia si intenda adottare: non è soltanto la mancanza di un ad a preoccupare, ma soprattutto l’assenza della volontà concreta di aprire un confronto”.

Come ha dichiarato Landini, la notizia diffusa nei giorni scorsi da Maserati sulla prossima produzione dei modelli GranTurismo e GranCabrio nello stabilimento di Modena non è stata accolta positivamente dal sindacato. “Se guardiamo ai numeri della produzione di Stellantis – denuncia Landini – stiamo tornando agli anni ’50: un gruppo che, da una potenzialità di un milione e mezzo di auto, nel 2024 è sceso sotto le 400.000, e il rischio è che, quest’anno, la situazione peggiori ulteriormente. Nonostante gli annunci di spostamenti della produzione, attualmente, nessuno stabilimento sa quale sia il proprio futuro. Quello dell’assenza di prospettive e della mancanza di investimenti è un problema che non nasce oggi e che abbiamo contestato prima con Fiat, poi con Fca, e ora con Stellantis: tuttavia, l’unico numero che non è mai diminuito negli anni è quello dei dividendi per gli azionisti”. Secondo Cgil, per Maserati occorre una trattativa a Roma.
“Da tempo – sottolinea Landini – chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto a Palazzo Chigi. Serve che la Presidenza del Consiglio si assuma direttamente la responsabilità di affrontare il tema, al fine di definire una volta per tutte le politiche industriali e gli investimenti necessari per garantire un futuro al settore automobilistico”. Landini ha poi parlato del Referendum dell’8 e 9 giugno, chiedendo ai presenti di recarsi in massa alle urne. Uno dei temi contestati dal sindacato in vista della consultazione popolare, è il Jobs Act, approvato dall’allora governo Renzi, verso cui Landini non ha risparmiato critiche. “Con il referendum – commenta il segretario – non chiediamo solo di cancellare le leggi del governo Meloni, ma anche quelle fatte da Renzi, che definiva, il proprio, un governo di sinistra. È necessario cambiare il modo di fare impresa e rimettere al centro della politica il lavoro e le persone. Oggi un lavoratore non è libero se è precario, non arriva a fine mese, rischia ogni giorno la vita o un infortunio, non può curarsi o non ha il diritto di formarsi. Quando, in un Paese, pur lavorando si resta poveri, vuol dire – ha detto – che la giustizia sociale non è stata applicata”.