
Matilde Vigna esplora il rapporto madre-figlia
Una Madre che è partita per sempre, non tornerà più. E una Figlia alle prese con la sua assenza e con la necessità di ricostruire una propria vita sui frammenti di quella precedente. È come un dialogo fra due mondi, uno spettacolo sospeso fra cielo e terra, "L’ultima figlia - Site specific da 3KW" (coprodotto da Ert e La Corte Ospitale), che debutterà domani sera alle 21,30 al Ridotto del teatro Storchi, dove verrà presentato fino al 19 novembre. Matilde Vigna, attrice e autrice due volte premio Ubu, ha creato per gli spazi del ridotto una versione speciale, intima e raccolta, del suo progetto "L’ultima figlia", e lo realizzato insieme alla regista Anna Zanetti.
Al centro di questo lavoro, i nodi del complesso rapporto tra una Figlia (interpretata dalla stessa Matilde Vigna) e una Madre (Daniela Piperno), da poco scomparsa. La Figlia è una giovane donna di 37 anni, omosessuale, single e impossibilitata a diventare madre a causa di una menopausa anticipata. È alle prese con la perdita del suo ultimo genitore, la Madre: "La Figlia quindi non è più figlia – scrivono Vigna e Zanetti – ma nemmeno madre, né mai lo sarà". Cerca di ‘ricominciare’, di ripartire, ma i ricordi arrivano all’improvviso, perché la madre compare ad aiutarla a uscire da queste tenebre apparentemente senza fine. "I nostri morti sono sempre con noi", raccontano le due artiste, e la Madre "è sempre, ancora lì e ci accompagna in un fantastico viaggio interstellare, oltre la gravità terrestre fino ai buchi neri: un viaggio cosmico, scientifico, narrativo e visivo". Il progetto è costruito a partire da esperienze personali, da interviste e letture che si riversano nella performance che alterna dialoghi serrati a immagini.