Matteo, vigile del fuoco e campione Altri due ori ai mondiali di karate

Il 43enne gareggia da quando era adolescente: "La mia specialità è il Kumite SanBon, conta molto la tenuta mentale"

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Ha fatto della disciplina del karate la sua regola di vita, proiettandola non solo nell’attività fisica ma anche nel lavoro. Il carpigiano Matteo Romagnoli, 43 anni, figlio d’arte (il padre Carlo è presidente della Black Dragon ADS di Carpi), vigile del fuoco di professione, ha vinto l’ennesima medaglia d’oro ai Mondiali di Karate WKA – World Karate Alliance 2022, categoria Master, che si sono svolti la settimana scorsa a Stettino, in Polonia. Un’eccellenza che il Comune ha deciso di premiare, consegnandogli ieri in Municipio un ‘attestato al merito sportivo’: nella sua carriera ha collezionato venti ori ai campionati del mondo, oltre a numerosi titoli in prestigiosi tornei nazionali e internazionali di karate e kickboxing. Torna in Italia da vincitore: come sono andati i Mondiali? "Ho vinto la medaglia d’oro in quella che è la mia specialità ossia il combattimento, il Kumite SanBon, dove vengono premiate soprattutto la tecnica e la velocità. Inoltre ha partecipato a due gare a squadre, vincendo l’oro nella specialità Ippon e l’argento nella specialità Kumite SanBon Rotation".

Com’è nata la passione per il karate?

"Lo pratico da trent’anni. Da piccolo mi sono cimentato un po’ in tutti gli sport, dal calcio, al pattinaggio, alla ginnastica artistica ma non trovavo la mia dimensione. Poi a 13 anni ho provato le arti marziali e non le ho più abbandonate: a 15 anni ho iniziato le prime gare e a 18 insieme ad altri istruttori ho aperto una A.S.D. a Carpi, gareggiando in maniera più seria nel karate e in altre discipline più di contatto. Per 15 anni ho esercitato la carriera professionistica nel kickboxing, ma la passione per il karate è sempre rimasta ed infatti ora continuo a gareggiare in questa disciplina".

Ha anche aperto una palestra…

"Dieci anni fa a San Martino in Rio ho aperto la palestra Thunder: qui io ed altri istruttori insegniamo le arti marziali. Inoltre continuo ad insegnare al Pantheon a Carpi".

Campione mondiale, istruttore, vigile del fuoco: come fa a fare tutto?

"Corro, sempre! Passo dagli allenamenti all’insegnamento, al mio lavoro di pompiere".

Cos’è per lei il karate?

"Tutta la mia vita. Ho cominciato da piccolo e il karate è sempre stato presente nella mia esistenza. Certo richiede rinunce, sacrifici, ma è diventato parte di me. È uno stile di vita, una regola, un’etichetta mentale".

Quanto è importante un allenamento mentale?

"Fondamentale, fa parte della stessa disciplina marziale. Le gare dipendono molto dalla componente mentale: bisogna essere capaci di gestire lo stress mentale per rendere bene anche a livello fisico".

Maria Silvia Cabri