Modena, la morte di Mattia Dall'Aglio, nel filmato delle telecamere gli ultimi istanti

Gli esercizi di stretching, poi la caduta

Un’immagine felice di Mattia Dall’Aglio

Un’immagine felice di Mattia Dall’Aglio

Modena, 9 agosto 2017 - Mattia si sposta da un lato all’altro della stanza. Prima si dedica qualche minuto al potenziamento di bicipiti e tricipiti, con movimenti lenti e cadenzati. Poi va verso il muro, quello vicino all’ingresso e inizia a fare stretching: la spalla attaccata alla parete, prima una poi l’altra, per il classico ‘allungamento’. Poco dopo Mattia interrompe la sua ‘preparazione’, afferra il telefonino e si siede, forse per controllare qualche messaggio.

E’ in quel momento che la sua immagine scompare. Gli ultimi attimi di vita di Mattia Dall’Aglio, 24enne reggiano, sono stati ripresi, secondo dopo secondo, dalle telecamere installate nel corridoio che porta alla palestra. L’occhio elettronico ha ripreso il giovane atleta mentre si ‘muoveva’ nella piccola stanza attrezzata dove è stato trovato poco dopo privo di vita. E a nulla sono serviti i tentativi di rianimazione col defibrillatore, durati quaranta minuti. Le immagini sono state consegnate alla squadra mobile per essere analizzate. Dai frame però – come precisano anche i responsabili dell’associazione ‘Amici del Nuoto’ - Mattia non svolgerebbe alcuno sforzo, anzi, si sarebbe dedicato per tutta la mattina ad allungare i muscoli e si sarebbe accasciato al suolo dopo essersi seduto per controllare il telefono. E così è stato trovato: col cellulare a pochi centimetri dalla mano e con le braccia aperte. Una posizione che il ragazzo assumeva spesso quando, dopo gli allenamenti, si dichiarava ufficialmente ‘stanco’. Questa volta, però, da quella panca non si è più rialzato.

Gianluca Dall’Aglio, il padre di Mattia Dall’Aglio, ha appreso telefonicamente ieri pomeriggio dal Carlino dell’indagine avviata dalla Procura: «Non lo sapevo...», ci dice. Poi passa il telefono a un parente, che parla a nome della famiglia: «Sono uno zio di Mattia – dice –. Condividiamo appieno il lavoro dell’autorità giudiziaria. Non abbiamo alcun problema su fatto che siano accertati qualsiasi verità e recondito retroscena ipotetico che potrebbe emergere dalle indagini sulla vita di Mattia prima di questo triste giorno. Mattia era il ragazzo che tutti i genitori avrebbero voluto avere. Ora vogliamo che venga alla luce la verità». La famiglia si è affidata agli avvocati Nicola Tria e Umberto Cicero del foro di Reggio.