"Mauro è morto mentre andava dagli amici"

Incidente in via Ponchielli, non ce l’ha fatta lo scooterista di 55 anni. I familiari: "Tra pochi giorni saremmo dovuti partire per le ferie".

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di Valentina Beltrame

Stava andando al bar, come quasi ogni sabato pomeriggio, per incontrarsi con gli amici di sempre. Solo che, questa volta, forse anche a causa del gran caldo, ha deciso si prendere lo scooterone che, come racconta il fratello, "usava pochissimo". E’ morto in ospedale nelle prime ore di ieri Mauro Metrangolo, 55 anni, coinvolto in un incidente stradale avvenuto sabato pomeriggio a poche centinaia di metri da casa, in via Ponchielli, all’incrocio con via Pancaldi. L’uomo è stato travolto da una Toyota con a bordo quattro donne di una impresa di pulizia reggiana. Al centro dell’intersezione, a San Lazzaro, rimangono i segni dei rilievi della Municipale. Una mancata precedenza, in un incrocio poco trafficato, su cui sta indagando l’Infortunistica.

"Mio fratello – racconta Giuseppe dalla casa di Mauro in via Gazzotti, dove è andato a portare conforto alla moglie e alle figlie della vittima – stava andando al bar, non il solito locale in cui si incontrava la compagnia, che è chiuso per ferie, ma uno poco più lontano. Dopo l’incidente siamo corsi a Baggiovara, abbiamo capito che la situazione era grave. Mio fratello ha subito lesioni interne irreparabili e malgrado i tanti tentativi di salvarlo, in piena notte è morto. Non so perché sabato aveva deciso di prendere lo scooter, un Honda 600, di solito andava in macchina. Lui era uno prudente, che in moto ci sapeva andare. Sappiamo solo che l’auto che l’ha travolto svoltava verso la via Emilia e l’impatto è stato laterale, sulla portiera". Le quattro donne nella macchina hanno riportato ferite lievi.

In via Gazzotti ieri mattina c’era un via vai di parenti con le lacrime agli occhi. "Qui lo conoscevano tutti – aggiunge il fratello – la nostra famiglia è originaria della Puglia ma noi siamo qui da sempre". Mauro era l’ultimo di tre fratelli, nato al nord, era modenese a tutti gli effetti. "Saremmo dovuti partire per le ferie il 23 agosto – dice la moglie, Francesca Adani, dovevamo andare in Puglia". Invece il destino è stato crudele. Dopo un’estate difficile come per tutti, ancora in emergenza Coronavirus, Mauro aspettava che il lavoro riprendesse a pieno ritmo: "Sperava di riprendere a lavorare con più continuità – spiega ancora il fratello – lui faceva il collaboratore per i servizi pubblicitari di una azienda. Aspettava la ripresa del settore ed era fiducioso". Mauro Metrangolo pensava soprattutto a lavoro e famiglia: "Gli piaceva molto il calcio, ecco, quella era una passione", aggiunge la moglie. Oltre alla moglie Francesca, lascia due figlie di 15 e 19 anni, Rebecca e Melania, che ieri mattina erano chiuse in camera nel dolore: "Sono state sempre con me", ha detto infine la madre. Oltre alla moglie, alle figlie e al fratello, Metrangolo lascia anche il papà di 90 anni. Il corpo dell’uomo è a disposizione della magistratura mentre sulla dinamica sta indagando la polizia muniicpale. La date del funerale del 55enne deve ancora essere stabilita.