Maxi polo Conad, l’impegno dei progettisti: "Altezza del magazzino, modifiche possibili"

Il verbale della Conferenza dei servizi: "Approfondimenti nell’ottica di mitigare o valutare in modo diverso l’impatto percettivo della struttura"

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di Davide Miserendino

Il duro confronto sul nuovo polo logistico di Conad, che dovrebbe sorgere a ridosso della tangenziale, in zona Sacca, nell’area dove si trova già un magazzino della cooperativa e l’ex stabilimento Civ & Civ, ha occupato un posto da assoluto protagonista nel dibattito cittadino degli ultimi tempi. Proprio un mese fa, durante la Conferenza dei servizi (l’organo tecnico che passa al vaglio il progetto) i progettisti di Conad hanno annunciato che, con ogni probabilità entro fine maggio, presenteranno i loro adeguamenti alla proposta, sulla base delle osservazioni loro sottoposte. Proviamo quindi a ricapitolare cosa sarebbe previsto, oggi, nell’area e cosa è emerso durante la Conferenza dei servizi.

Partiamo da uno dei principali ’nodi’ del progetto, e cioè il mastodontico magazzino automatizzato verticale, di 30 metri d’altezza, corrispondente a un edificio di dieci piani. Il progetto dice che il ’Mav’ sarà arretrato rispetto alle abitazioni e dovrà essere collocato a una distanza tale da non creare effetti di ombreggiamento. In Conferenza dei servizi i progettisti di Conad si sono impegnati a considerare ’possibili modifiche alle altezze, alla finitura e alla qualità architettonica’ del fabbricato, per ’mitigare o valutare in modo diverso l’impatto percettivo del magazzino’. Un aspetto su cui i residenti hanno battuto forte durante le loro proteste.

Una modifica già concordata è la rinuncia di Conad alla palazzina uffici, inizialmente parte del progetto. Al suo posto verrebbero realizzati parcheggi per i lavoratori e i flussi di traffico – si legge nel verbale della Conferenza –, sarebbero concentrati nel punto prossimo alla tangenziale e lontano dalle residenze.

Altro tema scomodo, il numero di mezzi pesanti che transiteranno ogni giorno nel nuovo polo. Gli slogan del comitato parlano di 720 tir, partendo dal dato di 360 veicoli ipotizzato dai progettisti per i periodi di maggiore attività, come Natale. L’attuale struttura Conad – si legge – muove quotidianamente circa 210 mezzi pesanti, quindi nei picchi di attività l’aumento sarebbe di 150 veicoli.

Ha fatto molto discutere anche la situazione di via Polonia, strada apparentemente pubblica, di fatto privata (c’è una sbarra che la chiude, praticamente all’inizio). La strada – spiega il Comune – è pubblica solo per i primi 20 metri dopo l’intersezione con via Canaletto. Il tratto successivo non risulta acquisito alla proprietà comunale, serve solo i fabbricati frontisti "e quindi – puntualizzano dal municipio – è utilizzato legittimamente". Un altro capitolo importante è quello che riguarda il verde. Il progetto prevede nell’area la piantumazione di almeno 360 alberi, quattro volte quelli che sarà necessario abbattere, spiegano i progettisti. Al posto dell’attuale area sgambamento cani verrà realizzato un bosco urbano. Gli amici animali potranno ’rifarsi’ al parco Gerosa, dove verrebbe spostata la zona recintata, con punto d’acqua e illuminazione notturna. Novità anche per gli orti che si trovano in fondo a via Europa: qui, infatti, verrebbe realizzata una nuova struttura di servizio al posto dell’edificio esistente, con un impianto fotovoltaico per ridurre i costi di gestione del centro di aggregazione. ’Dulcis in fundo’, le barriere antirumore e le colline verdi, oggi non presenti, che servirebbero a mitigare l’effetto acustico della tangenziale sull’area residenziale.

Ora la palla è in mano a Conad, che dovrà presentare gli adeguamenti al progetto. In seguito, si deciderà se procedere a una nuova pubblicazione e, quindi, riaprire alla possibilità di osservazioni. L’ultima parola l’avrà il consiglio comunale.