Meno sprechi ma ancora troppo smog

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MODENESI promossi nella raccolta dei rifiuti, gestione delle risorse idriche, risparmio energetico e difesa del suolo. I dati elaborati dal servizio statistica del Comune di Modena evidenziano una svolta ‘green’ della città che, sebbene abbia ancora molta strada da fare, rispetto agli anni scorsi è più virtuosa in tema ambientale. Il vero problema resta la qualità dell’aria: nel 2018 sotto la Ghirlandina si sono registrati 117 giorni in cui le pm10 sono andate alle stelle contro gli 83 dell’anno precedente. Non bastano, insomma, le domeniche ecologiche, gli stop una tantum all’accensione di stufe e caminetti e l’abbassamento delle temperature nelle case. Bisogna limitare l’uso dell’automobile incentivando un trasporto pubblico che non sempre funziona. Qualcosa comunque si è fatto: le piste ciclabili sono state allungate di 10 chilometri in 4 anni, la pedonalizzazione ha superato i 40mila metri quadrati e anche le linee del trasporto pubblico urbano hanno subito un incremento. La superficie urbanizzata è ferma a 41.941.795 metri quadrati dal 2015, con un allungamento dei percorsi natura e un lieve aumento del verde pubblico con 52,45 metri quadrati green per abitante. Nella gestione dell’acqua i modenesi stanno cambiando pian piano le loro abitudine, con una diminuzione dell’uso pro capite: qui si inserisce l’investimento di Hera, che nel 2018 ha investito 158milioni di euro - 18 milioni nel Modenese - per rendere più «resiliente un servizio essenziale, esposto ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici». Un impegno che si scontra con le perdite acquesottistiche oggi in aumento nella rete modenese al 37%.

PASSANDO ai rifiuti, se ogni modenese ne produce 722,9 chili ogni anno, è aumentata la percentuale di differenziata mentre cala la quantità di immondizia incenerita (il picco fu nel 2016 con 57.240 tonnellate, nel 2018 sono state 47.559). In particolare i modenesi sono dei gran ‘ricicloni’ di imballaggi in plastica (17.400 tonnellate), sfalci versi, legno e ingombranti con, in totale, 85.335,4 tonnellate di scarti avviate al recupero. Meno visrtuosi, stranamente, per quanto riguarda vetro e carta. Passando al consumo di energia, cala quello pro capite domestico mentre aumenta di poco quello del metano.

val. b.