Meno traffico, l’aria è più pulita "Ma anche il meteo ci sta aiutando"

Dal primo marzo ad oggi un solo sforamento sui livelli consentiti di concentrazione di Pm10 Davide Ferraresi (Legambiente): "Oltre allo stop delle scuole, I venti primaverili hanno dato una mano"

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L’inizio 2020 è stato decisamente choc: 38 sforamenti delle Pm10 registrati nella centralina di via Giardini in due mesi, tre in più di quanto consentito in un anno. Nelle ultime settimane, però, qualcosa è cambiato e l’aria è diventata più respirabile e pulita. Lo confermano le rilevazioni Arpae che dal primo marzo ad oggi segnalano un solo sforamento, il 12 marzo, con giornate ben al di sotto dei 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo consentiti. Cosa sta succedendo? Inevitabile pensare ai blocchi causati dal Coronavirus che hanno ridotto gli spostamenti, chiuso scuole e attività e dimezzato la produzione di molte aziende. Probabile, insomma, che la diminuzione dello smog sia una delle conseguenze di una città (e un mondo) che ha rallentato e ridimensionato le cause dell’inquinamento. Ma ci sono anche altre variabili che in questa fase stanno contribuendo a ripulire l’aria. "Gli effetti delle misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 nella pianura padana sono attualmente oggetto di dibattito - spiega Davide Ferraresi, vicepresidente Legambiente Modena -. Nelle ultime ore sono stati diffusi i dati satellitari raccolti dal programma Copernicus, che hanno rilevato una diminuzione delle concentrazioni di NO2 nell’aria del bacino padano. Si tratta di una diminuzione apparentemente notevole. Occorre però tener presente che l’attuazione delle misure di contenimento è stata leggermente anticipata dall’arrivo di un tempo primaverile, che a Modena ha favorito la diminuzione delle concentrazioni degli inquinanti qualche giorno prima (26-27 febbraio) rispetto alla chiusura delle scuole. Questo effetto si è osservato anche nelle concentrazioni di Pm10, che sono diminuite al di sotto dei valori limite".

Secondo Ferraresi "non siamo quindi in grado di affermare con certezza che vi sia una correlazione fra diminuzione del traffico e riduzione delle concentrazioni di inquinanti in aria. D’altra parte, non siamo in possesso di una quantificazione del calo del traffico veicolare, mentre sappiamo dai dati d’inventario Arpae che, in condizioni normali, il trasporto di persone e merci su strada è responsabile del 34% delle emissioni complessive di Pm10". Come si spiega lo sforamento del 12 marzo scorso? "In tal caso - dice il vicepresidente di Legambiente Modena - si può ipotizzare che si sia verificato a causa di condizioni meteo particolarmente sfavorevoli. Per questo, prima di esprimere giudizi definitivi occorre valutare attentamente la reale entità della riduzione delle fonti di emissione e gli effetti dei fenomeni meteorologici. È comunque ovvio che la riduzione delle emissioni dovuta al calo del numero di veicoli circolanti contribuisce positivamente alla qualità dell’aria".