Mense scolastiche, aboliti minestroni e brodo

Gozzi (Cirfood): "E’ un alimento bollente e banchi sono più stretti dei tavoli: c’è maggior rischio di rovesciarselo addosso e ustionarsi"

Antonella Gozzi

Antonella Gozzi

Modena, 1 settembre 2020 - Per quest’anno a pranzo niente brodo nelle scuole d’infanzia, materne ed elementari di Modena. «In questi mesi di emergenza abbiamo studiato nuove soluzioni e, assieme ai nostri dietologi, apportato alcuni cambiamenti al menù garantendo una dieta equilibrata e cercando di non far notare troppo ai bambini le differenze rispetto gli anni precedenti». Anche se, per garantire il rispetto delle normative anti-Covid, il servizio sarà inevitabilmente diverso, come spiega Antonella Gozzi, responsabile commerciale Area Emilia Est di Cirfood che sta incontrando i dirigenti scolastici delle scuole per presentare tutte le novità. Da quanto tempo state lavorando a questo progetto?  «Siamo partiti a giugno. In quell’occasione è nato a Modena e in alcune altre città il progetto ‘Nutriamo la scuola’. Dovevamo seguire linee guida molto stringenti e molto diverse da quelle attuali». C’è comunque una rivoluzione in corso nella scuola. Come cambierà la mensa e la somministrazione dei pasti? «Ci siamo concentrati prima di tutto sulla sicurezza dei lavoratori, dei bambini e di tutti quelli che operano all’interno di nido, materne ed elementari. E posso dire che per nidi e scuole d’infanzia al 99% il servizio sarà identico».  Quali saranno le novità? «Quella più evidente riguarda la modalità attraverso cui verrà somministrato il cibo ai bambini: su vassoi multiporzione daremo il primo, il secondo e il contorno. Il pane e la frutta sarà già sul tavolo, perché abbiamo dovuto eliminare tutte le forme di self service. E questo riguarderà sia i bambini che continueranno a consumare il pasto in refettorio, sia quelli che pranzeranno in classe».  Quindi alcuni bambini non si alzeranno dal tavolo nemmeno per il pranzo?  «Per le norme sul distanziamento i refettori possono ospitare metà dei bambini che ospitavano prima della pandemia. Dove è stato possibile abbiamo cercato di proporre il doppio turno per dare la possibilità ai bambini di non perdere un momento di socialità così importante come quello del pranzo. Ma in alcune strutture i refettori sono stati trasformati in aule, in questo caso non c’è altra possibilità. Però sia chiaro: sia in refettorio che in classe verrà servito lo stesso pasto sui vassoi multiporzioni, non ci saranno differenze né sulla qualità né sulla presentazione del cibo».  I vassoi verranno riempiti fuori dalle scuole? «No, si continuerà come sempre: se nella scuola c’è la cuoca, sarà lei a versare il cibo nei vassoi; in altri casi ci penseranno gli operatori Cirfood, tutti formati e tutti dotati di sistemi di protezione».  Come cambia il menù in tempo di Covid-19?  «Una delle modifiche sostanziali riguarda la stagione invernale, durante la quale elimineremo il brodo: è un alimento che tiene molto alta la temperatura e può essere molto pericoloso; se un bambino lo rovescia sul banco – molto più stretto rispetto ai tavoli dei refettori –, potrebbe ustionarsi. Quindi i passati di verdure, le vellutate, i minestroni verranno sostituiti con un piatto di pasta e altre verdure per compensare. Un tempo si poteva scegliere un ‘pasto alternativo’ e un ‘pasto in bianco’ presentando il certificato medico; abbiamo deciso di accorparli in un unico ‘pasto in bianco’ che i bambini potranno scegliere in libertà». Sarà così per sempre? «Procederemo in questo modo fino al 31 dicembre. Poi faremo nuove analisi, sentiremo il personale della scuola e i genitori e terremo conto anche delle loro indicazioni per apportare eventuali modifiche».