
L’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Federica Venturelli
Nelle mense scolastiche di Modena c’è di più: da settembre, infatti, si attiva il nuovo Centro pasti comunale di via Malavolti costruito, accanto a quello attuale, all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, con una capacità produttiva potenziale di oltre 10 mila pasti al giorno. Quindi, più prodotti certificati biologici, più rinnovamento di menù qualificati e inoltre, con i finanziamenti ricevuti a seguito di aggiudicazione bandi Pnrr, continua la realizzazione di nuove mense scolastiche.
"Il tempo mensa è tempo scuola – precisa l’assessora alle Politiche educative Federica Venturelli – ovvero ulteriore tempo educativo, che riguarda bambini famiglie, incentrato sulla sana alimentazione. Per questo motivo – prosegue Venturelli – questa Amministrazione, da anni, investe nella ristorazione scolastica considerandola parte qualificante del percorso sanitario, formativo e sociale dei bambini e delle bambine".
Nonostante l’incerto contesto economico, infatti, proseguono gli investimenti del Comune nella qualificazione delle proprie mense scolastiche, "e il nuovo e innovativo Centro di cottura comunale – specifica Venturelli – frutto di un partenariato pubblico-privato consentirà, già dal nuovo anno, non solo di continuare ad assicurare la vicinanza tra luogo di produzione e di consumo e la sostenibilità ambientale del servizio, ma anche di potenziare ulteriormente la qualità nutrizionale del pasto a scuola".
Inoltre, si rinnova l’adesione del Comune alle misure regionali di sostegno, con relativa scontistica, alle famiglie per la fruizione dei servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni, mentre è previsto un adeguamento tariffario del servizio di ristorazione scolastica (aumento massimo di 1 euro) nelle scuole primarie e nella sezione sperimentale ’Scuola e Territorio’ della scuola secondaria di primo grado Paoli.
"Il leggero adeguamento delle tariffe, già annunciato a maggio in occasione della commissione mensa delle scuole primarie, avviene – spiega Venturelli – introducendo nuovi scaglioni Isee, seguendo una logica di progressività e di maggiore equità. L’incremento, che nello specifico interessa solo alcune fasce, con un aumento tariffario massimo di 1 euro, avviene dopo 12 anni di tariffe invariate del servizio di ristorazione scolastica, nonostante un contesto socioeconomico sempre più critico, caratterizzato dall’impennata dell’inflazione e dei costi energetici che adesso, anche a fronte dell’aumento del costo dei pasti, occorre fronteggiare, anche per continuare a sostenere l’azione innovativa e di qualità che ha contraddistinto l’operato dell’Amministrazione in questi anni". In particolare, nella scuola primaria, gli incrementi tariffari 2025/2026 sono le legati, da un lato, alla progressività del valore Isee del nucleo familiare del bambino, articolandoli in cinque nuove fasce tariffarie (fino a oggi erano presenti solo due scaglioni Isee: fino a 4.700 euro con tariffa pasto di 2 euro, che resta inalterata, e oltre 4.700 euro con tariffa di 5 euro, che rimane ora inalterata fino a euro 9.500 euro).