«Mezzi uomini: per fortuna li hanno presi»

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«SONO mezzi uomini. Incontro migliaia di persone ogni giorno che mi chiedono una foto, l’idea di avere incontrato anche uno di quei pezzi di ... mi fa davvero schifo». Così il rapper Sfera Ebbasta esprime tutto il suo disgusto dopo quel video che circola in rete, dove il cantante appare accanto a Ugo di Puorto in una breve ripresa amatoriale. Il rapper, nel precisare attraverso il proprio manager, Shablo, come il video non sia stato girato la notte della tragedia di Corinaldo, ieri in una storia su Instagram ha affermato: «Hanno provato e proveranno ad infangare il mio nome, ma la cosa non mi disturba perché la soddisfazione di sapere che quei mezzi uomini (se così si possono definire) sono stati presi è l’unica cosa importante». L’incontro tra il cantante e il boss della terrificante banda accusata di aver causato la strage alla Lanterna Azzurra emerge anche dalle intercettazioni. Conversazioni captate dagli inquirenti tra Di Puorto e Raffaele Mormone a maggio. I due giovani, seduti nell’auto di Di Puorto insieme all’altro arrestato, Souhaib Haddada parlano proprio del cantante. «Sfera Ebbasta è solo un pagliaccio – afferma Ugo – ha rovinato tutto fra...». E ancora: «Che schifo, che schifo» e Raffaele incalza: «Doveva fare due serate...Si faceva minimo quindicimila euro per dire due ca...». Dopo di che Ugo aggiunge: «Lo schifo proprio, ci stavo per litigare in autogrill, lo stavo per bussare». A quel punto Raffaele fa riferimento alla collana indossata dal rapper: «Quella con la chitarra... se non fosse stato per i morti, te lo giuro Badr li gliela faceva. (Riferendosi a Ugo). La guardava in un modo Badr». In sostanza, incuranti delle giovani vite spezzate, il leader del gruppo, Ugo e gli altri complici spiegano come, se non fosse stato per i morti, quella collana all’artista gliela avrebbero rubata. Nel video in cui appare il volto del 19enne Di Puorto si ode la voce del ragazzo che afferma: «Qui facciamo i soldi mentre voi parlate, parlate». Sfera non risponde e fa il segno di cucirsi la bocca. Nel sottolineare come comunque il video non risalga alla notte della tragedia, il manager dell’artista fa presente come Sfera Ebbasta sia «da sempre spinto da un sentimento di riconoscenza, si mostra sempre estremamente disponibile con le centinaia di fan che lo fermano tutti i giorni, per fare foto video e autografi. L’unico desiderio, in questo momento, di Sfera e dei suoi collaboratori, è «la verità, anche se non cancella il dolore e purtroppo non cancella ciò che è successo. Il dolore che provano le famiglie, purtroppo – concludono – non possiamo neanche immaginarlo, e probabilmente non troveremo mai parole adeguate o sufficienti per esprimere il nostro cordoglio. In ogni modo ribadiamo la nostra più totale vicinanza».

LA VENA criminale di Ugo di Puorto, figlio del pericoloso boss Sigismondo, emerge ben presto; quando il ragazzo è ancora minorenne. Ha solo 15 anni quando finisce nei guai per detenzione ai fini di spaccio di droga. Poi arrivano le denunce per furto in abitazione e i numerosi scippi per i quali a ottobre finisce in manette. Viene scarcerato Ugo, si becca quindici giorni ai domiciliari e a febbraio l’ennesimo provvedimento: un avviso orale. Intanto il suo nome è già legato a quella bomboletta spray che ha causato una strage di innocenti in discoteca. Ma a lui, come emerge dalle intercettazioni, dei morti...così li definisce, importa poco.