Michele Barcaiuolo dimesso, "Penso a guarire, ma chi ha sbagliato paghi"

Dopo essere stato colpito da un masso in autostrada, il coordinatore regionale FdI lascia l’ospedale: "Cose così non devono più succedere"

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo

Modena, 4 novembre 2020 - "Non mi ricordo nulla del tremendo impatto. Ho perso conoscenza qualche minuto. Poi ho aperto gli occhi e ho visto il buco nel parabrezza. I ragazzi mi avevano già tolto il masso dal ventre e poi è arrivata l’ambulanza. Come sto ora? Devo monitorare il fegato che ha riportato un ematoma ma anche i polmoni, rimasti schiacciati nell’impatto. Poi ci sono i dolori legati alle costole rotte e la lingua che ancora fa male: devo essermela morsa durante l’impatto. Sarebbe potuto capitare a chiunque e ci batteremo affinchè incidenti del genere non capitino più". Così Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia rimasto coinvolto in un gravissimo incidente in A1 lo scorso 22 ottobre. Barcaiuolo è stato dimesso dopo giorni di apprensione ed è finalmente fuori pericolo. Ricordiamo che l’auto su cui viaggiava l’esponente politico, di ritorno dalla Regione è stata centrata da un masso di circa otto chili che si è staccato dal ponte dell’A1 che passa sopra al Panaro, a poche centinaia di metri dal casello di Modena Sud.  

Cosa ricorda di quel giorno? "Solo il momento in cui ho aperto gli occhi e ho visto il parabrezza frantumato ma dell’incidente non ho memoria. Il mio collega, che si trovava alla guida è stato bravo a non sbandare, a non perdere il controllo del mezzo. Sarebbe stato drammatico invece è riuscito a limitare i danni al massimo. ‘Macino’ in auto 40mila chilometri all’anno e l’incidente posso metterlo in preventivo ma non perchè si stacca un pezzo dalla strada che percorro. E che strada...parliamo dell’arteria autostradale più importante e trafficata d’Italia. Posso dire oggi che mi è andata bene". Cosa ha provato nei giorni del ricovero? "In rianimazione sei attaccato a tanti tubi e il fatto di essere lucido un po’ scoraggia. E’ chiaro che la lucidità legata alla consapevolezza di non avere alcuna responsabilità ti lascia una sorta di tranquillità psicologica. L’assenza di senso di colpa e l’accettazione di una situazione imprevista e imprevedibile mi hanno aiutato. Sono stato comunque fortunato perchè sembra che le possibilità di ricostruire quanto accaduto ci siano". La procura ha aperto un fascicolo per lesioni colpose contro ignoti. In che modo pensa di procedere? "Onestamente non mi sono occupato delle vicende giudiziarie per il momento ma spero a breve di incontrare i colleghi per decidere una strategia verso un contenzioso con autostrade che inevitabilmente ci sarà. Quello che è capitato a me non deve succedere a nessun altro. Se non possiamo viaggiare in sicurezza su un’autostrada perchè ci sono cedimenti strutturali che possono provocare l’entrata nell’abitacolo di un masso di tale portata vuol dire che qualcosa non va. Questa non può essere l’Italia del 2020 e neppure un paese che definiamo civile. Chi è responsabile dovrà pagare; su come e quando si vedrà. Ora è prioritaria la ripresa dal punto di vista fisico ed è ciò a cui tengo di più ma è un aspetto, quello giudiziario che non ho intenzione di tralasciare perchè ha dell’increbile". Vista la trattativa del Governo sul futuro di Autostrad e per l’Italia, che posizione assume Fratelli di Italia in merito? "Crediamo che tutte le reti debbano essere di proprietà pubblica perchè sono reti strategiche. Vale per la rete stradale come per quella telefonica. Poi si possono valutare gestioni private che non possono di fatto essere affidate a soggetti che speculano all’estremo per trarne solo profitto. La nostra posizione è questa: siamo aperti alla gestione delle reti ai privati ma è fondamentale che la proprietà resti pubblica. Apriamo alla gestione del servizio e basta e il profitto non può essere esponenziale. Chi si aggiudica una gara deve gestire il servizio ritenendo prioritaria la manutenzione". Anche su questo aspetto come Fratelli di Italia andrete avanti? "Quanto mi è accaduto conferma quello che da sempre a livello nazionale sosteniamo: occorre prendersi cura delle nostre strade non per una Italia più bella e funzionale ma anche per far si che le infrastrutture siano sottoposte a costante manutenzione. Il mio caso potrebbe non essere l’unico e la mancata manutenzione, come purtroppo ci ricorda il crollo del Ponte Morandi, ci riporta costantemente a episodi drammatici. Se vogliamo il mio caso è ancora più emblematico: non avevo mai pensato che un pezzo di strada potesse staccarsi e piombarti addosso". Ha temuto di non farcela? "Onestamente no, non ricordando l’impatto. Essendomi svegliato prima dell’arrivo dei soccorsi ho capito della gravità della situazione solo una volta entrato in ambulanza. Non mi rendevo conto di quanto fosse accaduto poco prima: dopo purtroppo l’ho intuito. Ho sentito pronunciare: codice rosso e mi sono reso conto della gravità della situazione. Anzi, ringrazio i sanitari del 118 così come il reparto di rianimazione di Baggiovara e quello di trapianti del fegato del Policlinico perchè non solo ho trovato una professionalità di altissimo livello negli operatori socio sanitari, nei medici e negli infermieri ma anche e soprattutto una grandissima umanità in un momento come questo; così delicato per tutti. Per me è stato assolutamente fondamentale".