Migranti, obiettivo lavoro "Inserimento nelle aziende per favorire l’inclusione"

Il progetto ’Mod-In’ voluto da Prefettura e Comune è destinato ai richiedenti asilo . Alessandra Camporota: "Condividiamo l’esigenza di integrare tutti gli stranieri".

Migranti, obiettivo lavoro   "Inserimento nelle aziende   per favorire l’inclusione"

Migranti, obiettivo lavoro "Inserimento nelle aziende per favorire l’inclusione"

di Valentina Reggiani

Una prospettiva concreta per il futuro anzi: un futuro. È quanto garantisce il ‘sistema Modena’ ai migranti grazie ad una rete che parte dall’accoglienza per arrivare all’integrazione. Infatti la prefettura di Modena, insieme al Comune e alle cooperative sociali Dimora d’Abramo e Gulliver è capofila del progetto ‘Mod-In, Modena Include’ , volto all’inserimento nel mondo del lavoro di migranti titolari o richiedenti protezione internazionale in uscita dal sistema dell’accoglienza straordinaria o integrata. Il progetto è finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fami, Fondo Asilo Immigrazione 2014-2020 e proprio grazie allo stesso ora una giovane mamma ghanese ha iniziato a lavorare alla Cir, a Pavullo mentre due giovani afghani – una volta formati – inizieranno il loro percorso lavorativo nelle officine di Seta. In questa prima fase sono una decina i migranti coinvolti, ma se il modello funziona partiranno a breve altre attività. Infatti sono stati ‘valutato’ un centinaio di migranti e si attende che altre aziende, oltre a Seta, cir Food e aziende agricole si facciano avanti. Il progetto è stato presentato ieri mattina in prefettura.

"Siamo orgogliosi di aver portato a compimento un progetto che il Comune aveva elaborato al momento del mio arrivo e che prevede l’ inserimento lavorativo dei migranti - ha detto il prefetto Alessandra Camporota– Determinazione e solidarietà sono il senso comune: condividiamo l’esigenza dell’integrazione in un territorio accogliente come quello di Modena". "La squadra delle istituzioni modenesi e’ impegnata con il terzo settore – ha affermato il sindaco Muzzarelli – con pezzi della società che si mettono insieme per provare ad innalzare il livello della sfida. Il messaggio che stiamo dando da anni è quello che Modena include ma che ci vogliono regole e un percorso da creare insieme se vogliamo fare un salto di qualità. Mettere in campo ogni azione possibile per integrare chi ha voglia di creare un futuro con noi, tenendo al centro il lavoro. Per fare questo dobbiamo stimolare le opportunità. È il gioco di squadra che ha fatto questo stimolando gli imprenditori più attenti".

Presente in conferenza anche l’assessore ai servizi sociali Pinelli che ha ringraziato le aziende aderenti, ovvero Cir e Seta e ovviamente le cooperative. Con la collaborazione dei gestori di Cas e Sai, una decina di migranti, uomini e soprattutto donne di diverse nazionalità, selezionati in base alle loro aspirazioni, competenze e alle esigenze delle aziende del territorio, sono stati quindi affiancati nell’inserimento lavorativo in azienda con il supporto di mediatori linguistici, educatori e figure di supporto per facilitare il dialogo e la comprensione di mansioni e responsabilità in un percorso di confronto e comprensione reciproca. Si è trattato quindi di un primo vero banco di prova per i migranti, per le imprese modenesi, per le istituzioni e per tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel progetto.

"Siamo entrati in contatto con una giovane donna che è arrivata discreta ma entusiasta di far parte di questo progetto – ha spiegato Cir –. La giovane mamma ghanese è riuscita grazie al supporto della rete ad inserirsi in un sistema complesso". La responsabile Seta ha spiegato come il progetto sia la dimostrazione che la sintergia creata funziona. "Avevamo esigenza di assumere persone nelle officine seta – hanno spiegato dall’azienda –. Abbiamo individuato due candidati dopo i colloqui e abbiamo offerto loro un primo periodo di tirocinio per formarli. Dopo di che saranno assunti con contratto a tempo indeterminato".