Militari trasferiti sul Cimone: il Tar dice no

Il Tar dell’Emilia-Romagna da’ ragione ai militari che nove anni fa erano stati trasferiti, ’a gratis’, dal centro di Modena al monte Cimone, il punto più alto della provincia ma anche della regione. In servizio in precedenza nel 14esimo deposito centrale dell’Aeronautica, i sottoufficiali in questione – Gennaro De Stefano, Savino Di Ceglie, Pierluigi Manca, Ferdinando Gianfreda, Giovanni Musa e Roberto Taddei, rappresentati e difesi dall’avvocato Paolo Polastri – hanno agito al Tar contro il ministero della Difesa, rappresentato dall’avvocatura distrettuale dello Stato, per annullare il provvedimento di trasferimento e per l’accertamento del diritto dei ricorrenti alla indennità di trasferimento. Dopo poco aver prestato servizio nel 2012 nel deposito centrale, con comunicazioni telegrafiche qualificabili come ordini di servizio, i sottufficiali vennero trasferiti d’autorità e "senza alcun onere per l’amministrazione" nel centro dell’Aeronautica militare di montagna ‘monte Cimone’ nel Comune di Sestola, a ben 66 chilometri di distanza da Modena. Già il 5 ottobre 2017, in particolare, i sottufficiali avevano chiesto invano "la corresponsione dell’indennita’ dovuta". Il Tar ha accolto il ricorso dei militari riconoscendo il diritto dei ricorrenti alla corresponsione della indennita’ di trasferimento "con condanna dell’amministrazione intimata al pagamento dell’indennita’ in questione".