A Modena le sue condotte sono note. Nel prolungato periodo pandemico, ha offeso e minacciato i sanitari, ‘minato’ la tranquillità pubblica con minacce, molestie, stalking, violenza privata, oltraggio, interruzioni di pubblico servizio, istigazione a delinquere. Gli ‘obiettivi’ sono stati diversi: operatori sanitari appunto, personale scolastico, personale ferroviario, commercianti, addetti a pubblici uffici, cittadini, autorità e Forze dell’Ordine. Ora nei confronti del noto ‘no vax’ modenese, come da lui stesso anticipato sugli ‘affollati’ canali Telegram, è stata applicata la misura di prevenzione personale della Sorveglianza speciale. Infatti lo scorso 11 luglio il Tribunale di Bologna – sezione misure di prevenzione – accogliendo la proposta avanzata dal Questore ha adottato nei confronti del negazionista la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Una misura che si è invece resa necessaria in ragione della straordinaria escalation registrata di reati tipici di spiccato allarme sociale, non avendo sortito effetto dissuasivo sul no vax i fogli di via obbligatori adottati in più province nei suoi confronti o le tante denunce. Il no vax ha spesso pubblicato i suoi ‘comportamenti’ nei confronti delle persone prese di mira sui social, all’insaputa e comunque senza il consenso delle persone con le quali interloquiva in azioni di propaganda volte a sollecitarne l’emulazione. Con la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, l’autorità giudiziaria ha disposto l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza e specifiche prescrizioni di condotta per un anno. La proposta della misura di prevenzione è stata istruita dalla divisione anticrimine della questura, nell’ambito di un’attività quotidiana mirata all’adozione di strumenti efficaci di prevenzione.
Valentina Reggiani