VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Minori, ancora una rissa. In dieci contro due all’Hotel Emilia. La polizia evita il peggio

Nella sede dove la Caleidos ospita gli under 18 stranieri non accompagnati "Siamo allo stremo. Soprattutto i tunisini sono complicati da gestire . Giunte da luglio oltre 90 persone: i posti sono ormai terminati" .

Minori, ancora una rissa. In dieci contro due  all’Hotel Emilia. La polizia evita il peggio
Minori, ancora una rissa. In dieci contro due all’Hotel Emilia. La polizia evita il peggio

La convivenza è difficile, soprattutto se ci si trova all’improvviso sotto lo stesso tetto e seduti allo stesso tavolo pur non essendosi mai visti prima. Soprattutto se si è adolescenti, con trascorsi completamente diversi e con obiettivi di vita, dinanzi, diametralmente opposti: da una parte la ricerca dell’integrazione e, dall’altra, la volontà di sfuggire ad ogni regola. Ancora una violenta rissa tra minori non accompagnati all’interno delle strutture cittadine.

La situazione, come noto, è critica sul territorio a causa dei continui arrivi e della difficile gestione dei ragazzini. Nei giorni scorsi all’interno della Comunità Atlante, in strada Martiniana, gestita dal Ceis in convenzione con il comune due tunisini di 15 e 16 anni sono stati aggrediti da un albanese 17enne: il ragazzino ha colpito uno dei due minori alla natica con un coltello, estratto durante il litigio. Domenica notte, invece, ad ‘affrontarsi’ sono stati una decina di pakistani ‘provocati’, pare, da due giovanissimi tunisini. L’episodio è avvenuto intorno alle 3 presso l’hotel Emilia, che da tempo ospita i minori non accompagnati, gestiti da Caleidos ma l’immediato intervento degli agenti della volante ha evitato il peggio. Gruppi etnici, tunisini e pakistani, che spesso entrano in conflitto. Nel 2021, ad esempio, in via Rainusso un gruppo di studenti pakistani aggredì pugni e bastonate un 16enne tunisino.

Ma gruppi di minori stranieri non accompagnati, di origine pakistana sono stati al centro anche del terribile delitto del Novi Sad, avvenuto a luglio. Parliamo dell’aggressione mortale ai danni di un minore non accompagnato, il 16enne Moahmmad Arham, per il quale sono arrestati due dei tre indagati, tutti connazionali. Franco Boldini, presidente Caleidos spiega come la rissa avvenuta domenica notte sia legata a "presenze particolarmente complicate rispetto al gruppo presente". "All’interno dell’hotel ospitiamo 18 minori non accompagnati: quasi tutti, di origine pakistana, si sono adeguati mentre altri, tunisini, sono complicati da gestire. Questi ultimi, infatti, in una situazione di provocazione hanno generato uno scontro che ha coinvolto più ragazzi e abbiamo subito provveduto a ricollocarli in un contesto diverso, come avevamo fatto con un terzo ragazzino tunisino pochi giorni fa. I minori non accompagnati provenienti dalla Tunisia – spiega Boldini – presentano spesso caratteristiche simili: bassa scolarizzazione, frequentazioni al limite della legalità e difficile ‘aggancio’ rispetto al percorso di integrazione. Sono arrivati tra luglio e agosto e condividiamo la ‘posizione’ del Comune: occorre una programmazione sovraprovinciale diversa. Stiamo lavorando ad un discorso di superamento di precarietà della pronta accoglienza e reperendo soluzioni più stabili in comunità e in contesti adeguati poiché gli hotel non sono una soluzione".

Il Comune – sottolinea ancora Boldini - ha intenzione di stabilizzare trenta posti, che oggi sono collocati in urgenza negli alberghi in modo che si riesca a lavorare adeguatamente con i minori. Purtroppo basta un niente per innescare dinamiche ‘complicate’ nei contesti di pronta accoglienza. I ragazzi pakistani non hanno mai creato problemi: se provocati, a 16, 17 anni è facile però che si ribellino. Il problema – conclude – è che non è possibile fare un lavoro di programmazione con arrivi continui. Da luglio ad oggi ne sono arrivati oltre novanta e i posti sono terminati. Occorre riorganizzare il sistema e subito".