Mirella Freni morta, la lirica piange la grande soprano

Stroncata da una malattia, aveva 84 anni. Talento straordinario, ha cantato con tutti i grandi del Novecento. Mercoledì i funerali

Mirella Freni aveva 84 anni

Mirella Freni aveva 84 anni

Modena, 9 febbraio 2020 -  Modena piange Mirella Freni (il cui vero cognome era Fregni), la soprano è infatti deceduta nella sua casa di Modena a causa di una malattia. Mirella Freni era nota in tutto il mondo, nel 2015 il teatro alla Scala le dedicò una serata. Aveva 84 anni, ne avrebbe compiuti 85 il 27 febbraio. A Modena era legatissima e per anni ha avuto in città una scuola di canto.

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La camera ardente di Mirella Freni sarà aperta lunedì e martedì dalle 8.30 alle 19.30 nella casa funeraria Terracielo Funeral Home di via Emilia Est a Modena. Mercoledì, il 12 febbraio, sarà possibile un ultimo saluto al teatro comunale 'Luciano Pavarotti' in Corso Canalgrande, dalle 10 alle 14. Si proseguirà in corteo per il Duomo di Modena, dove alle 14.30 sarà celebrata la liturgia funebre.

La sua vita e la sua carriera sono state indissolubilmente legate a quella di un altro grandissimo modenese: Luciano Pavarotti. Le loro mamme lavoravano insieme, come operaie, alla Manifattura tabacchi di Modena. Mirella e Luciano condivisero anche la stessa balia. La Freni debuttò da giovanissima, a 19 anni, nel teatro Comunale di Modena nella Carmen di Georges Bizet, ma già a 10 anni si era esibita in un concorso della Rai. 

Mirella Fregni (foto) si sposò con il maestro Magiera e interruppe la carriera per qualche anno. A 26 anni esordì alla Scala di Milano nelle vesti  di Nannetta del Falstaff. Di lì in poi il mondo le riconobbe un talento straordinario che venne celebrato alla Scala in primis e poi in tutti i migliori teatri del mondo. Ha condiviso il palco con tutti i più grandi: Karajan e Giulini, Visconti e Jean Louis Barrault, Kleiber e Abbado, Strehler e Ronconi, Prêtre e Gavazzeni, Jean Vilar e Zeffirelli; Levine, Solti, Sinopoli, Bartoletti, Muti, Ozawa.

Il Metropolitan Opera le ha reso onore con un Gala il 15 maggio 2005 con cui ha celebrato i suoi quarant’anni di collaborazione con il teatro e i cinquant’anni di carriera. L’evento fu anche l’occasione per dare l’inatteso annuncio del suo ritiro dalle scene. Era una "cantante illustre che si nega al divismo e alle manifestazioni enfatiche dei suoi cultori", si legge nella biografia della scuola di canto modenese nella quale aveva lavorato a lungo, aiutando tantissime nuove voci a emergere nel mondo della lirica.

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Magiera

"Mimì', lei era Mimì". Così Leone Magiera, maestro ed ex marito di Mirella Freniricorda la soprano. "D'altronde - spiega Magiera, pianista, direttore d'orchestra, e maestro anche di Luciano Pavarotti - fu Herbert von Karajan a lanciarla sulla scena mondiale con una Boheme alla Scala che passò alla storia. Fu lui, per il 90%, l'artefice del successo di Mirella". "Erano anni belli, ben trenta - ricorda Magiera - di grande amicizia e collaborazione tra me, Luciano e Mirella", che "ha voluto scrivere la lunga prefazione al mio libro sul Maestro che l'ha lanciata su scala internazionale ("Karajan", di Leone Magiera, in uscita per La Nave di Teseo, ndr)".

Il cordoglio

“Con Mirella Freni se ne va una delle più grandi soprano che abbia mai calcato i palcoscenici della lirica mondiale. Una voce indimenticabile e una persona straordinaria. Una perdita per l'intero panorama culturale italiano e per l'Emilia-Romagna e per Modena, la sua città, in cui era nato lo straordinario legame artistico con l'altra grande voce di queste terre, l'indimenticato Luciano Pavarotti”, è il ricordo del presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Se ne è andata una voce splendida di Modena, una donna, un’artista e un’amica, che ha portato a testa alta il nome della nostra città nel mondo e l’ha fatto risuonare degli applausi tributati alla sua arte straordinaria”, è il commiato del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, che ha inviato un messaggio di condoglianze alla famiglia. “Modena e i modenesi – ha aggiunto il sindaco - la ricordano e la ricorderanno come merita. Abiterà ancora con noi, qui dove è nata e ha scelto di vivere, qui dove ha dato tanto e ha insegnato a giovani talenti dal mondo. Qui, dove il Teatro Comunale la vide protagonista memorabile di tante opere, tra le quali l’indimenticabile Bohème cantata con l’amico di sempre Luciano Pavarotti nel 1967. Mirella ha contribuito in modo straordinario, in una lunga e prestigiosa carriera, a tenere vivo il legame tra la città e l’arte, e di questo tutti la ringraziamo”.