di Stefano Luppi
Modena continua a essere una città particolarmente costosa anche per gli affitti che riguardano in particolare gli studenti universitari fuori sede, costretti ogni anno a inseguire l’agognato ’posto letto’ necessario a frequentare Unimore. E non solo: c’è anche un problema relativo ai docenti e alle forze dell’ordine, come appurato di recente. Lo conferma la nuova ricerca del portale specializzato ’immobiliare.it’ che evidenzia come in un anno gli aumenti, in tante città, abbiano seguito trend diversi e, nel complesso, siano stati comunque in parte frenati da un cospicuo incremento dell’offerta di alloggi. Ma a Modena la domanda inesorabilmente cresce e con essa, è una legge di mercato, cresce anche il costo di affitto se al contempo non c’è una adeguata crescita anche dell’offerta.
Se si considera una stanza singola, la ricerca dice che Modena, dopo i primi posti occupati da Milano, Bologna e Roma, segue in quinta posizione con 412 euro, con una crescita del 12 per cento del costo. La città della Ghirlandina, secondo i calcoli di immobiliare.it, è poi piuttosto costosa anche per la stanza doppia per studenti: sempre nel settore dei canoni di affitto del mercato libero siamo a quota 226 euro a testa. Qui siamo al settimo posto in Italia, dunque sempre in posizione molto elevata e quindi costosa. Ma va detto che ci sono anche aspetti positivi: uno è che l’offerta di soluzioni in condivisione in alloggi disponibili è quest’anno superiore del 50% rispetto allo scorso anno (il fenomeno appunto accade a Modena, Brescia, Latina, Trieste, Messina e Catania). Forse, dunque, il fenomeno che ricorre ogni settembre quando ogni studente fuorisede cerca ’disperatamente’ alloggio potrebbe essere attenuato. Attenuato, spiega Raffaele Vosino presidente provinciale Confappi e Fimaa aderente a Confcommercio, "anche dal recente accordo territoriale per i canoni concordati che entrerà in funzione dal prossimo primo settembre. A Modena c’è una attenzione particolare per questi aspetti e l’accordo che abbiamo firmato prevede che per una stanza singola in appartamento con bagno condiviso e la stanza doppia debbano stare in un range compreso tra i 160 e i 390 euro. Ciò può favorire gli studenti universitari perché per chi aderisce a questo accordo c’è anche una tassazione bassa sia per l’inquilino sia per il proprietario dell’immobile a cui lo stesso studente può aggiungere sgravi fiscali per la locazione".
Da ricordare che in città sono annunciati anche nuovi studentati e in ogni caso la piccola proprietà, fondamentale in questo settore, dovrebbe aver compreso l’opportunità di proporre i suoi immobili anche in un’ottica di condivisione, raccogliendone i vantaggi appunto in fase di domanda comunque sempre crescente. "Modena negli ultimi anni – prosegue Vosino – ha mantenuto un forte appeal con una apertura verso l’università cui si aggiunge una evidente crescita turistica. Quest’ultima fa sì che molti proprietari preferiscano gli affitti brevi, perlopiù turistici, che generano una morosità pare a zero vista che praticamente sempre si paga prima di utilizzare l’alloggio. Del resto la locazione è cambiata da anni, ma l’accordo che citavo decisamente aiuta. ’Immobiliare.it’ fa ricerche molto credibili e analizzando i dati se si costruisce poco nuovo occorrono strumenti come quelli che attuiamo perché le esigenze sono chiaramente mutate".