STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Modenantiquaria : "L’arredo è passione. Adoro i pezzi originali, coloratissimi e unici"

Roberta Tagliavini, ’mercante di Brera’ e ora anche star televisiva: "Il primo che mi diede fiducia fu Gianni Versace, poi Ennio Doris. Il mio periodo preferito è il déco perché rappresentò una rottura".

Roberta Tagliavini, ’mercante di Brera’ e ora anche star televisiva: "Il primo che mi diede fiducia fu Gianni Versace, poi Ennio Doris. Il mio periodo preferito è il déco perché rappresentò una rottura".

Roberta Tagliavini, ’mercante di Brera’ e ora anche star televisiva: "Il primo che mi diede fiducia fu Gianni Versace, poi Ennio Doris. Il mio periodo preferito è il déco perché rappresentò una rottura".

"Sono sempre stata appassionata all’arredo: fin da piccola ammiravo e amavo le case belle, ben arredate, e mi incantavo davanti alle vetrine dei negozi di arredo, tutte cose che io non avevo. E quando poi sono partita per Milano, è fiorito tutto", confida Roberta Tagliavini, ovvero ‘Robertaebasta’, come il nome dei suoi atelier a Brera e a Belgravia, uno dei quartieri più esclusivi di Londra. La "mercante di Brera", gran signora del décor milanese e regina del modernariato che arreda le case dei vip, è oggi anche una stella del piccolo schermo, protagonista di "Cash or Trash", in onda sul Nove. L’abbiamo incontrata a Modenantiquaria, nel coloratissimo stand della sua galleria gestita insieme al figlio Mattia Maurizio Martinelli, dove espone anche due sculture di Lucio Fontana, il suo "Concetto spaziale", oltre a oggetti iconici del design e dello stile, come quelli creati da Gio Ponti ed Ettore Sottsass. Bolognese di origini, Roberta Tagliavini già nel 1963 lasciò le Due Torri per trasferirsi all’ombra della Madonnina. Nel 1967 aprì il primo atelier in San Babila, più avanti mi è spostata a Brera.

Ricorda il primo oggetto che ha trattato? "Una poltrona da barbiere Thonet che ho acquistato e tenuto in casa a lungo. Non volevo staccarmene ma due anni fa l’ho venduta a uno degli altri mercanti di ‘Cash or Trash’. Però, detto fra noi, ne avevo anche un’altra... I primi oggetti che ho venduto a Brera sono stati due comodini". Fra i suoi clienti ha avuto e ha numerosi personaggi famosi... "Il primo a darmi fiducia è stato Gianni Versace: venne e acquistò una bellissima lampada déco in alabastro, poi gli ho arredato uffici e negozi. Uno dei clienti più affezionati ed esigenti è stato il banchiere Ennio Doris: cercava sempre pezzi speciali, come lampadari rossi o una serie di sedie rosse e nere, penso in omaggio ai Milan".

Lei è esperta di arti decorative del ‘900: quale periodo preferisce? "Certamente il déco perché, rispetto all’arredamento precedente, rappresentò una rottura pazzesca: le linee razionaliste di questo stile sembravano quasi aliene, e i materiali erano eccellenti. Certo, oggi tratto moltissimo il modernariato, perché i giovani lo amano, vogliono spendere poco e cercano oggetti particolari (vanno moltissimo le insegne, per esempio) ma l’eccellenza del déco resta impareggiabile".

Il segreto per arredare una casa? "Credo che ogni dimora debba avere una personalità, quindi mi piace inserire sempre dei pezzi anche molto particolari o colorati, fuori dall’ovvio. Gli oggetti si devono ‘vedere’, non devono essere anonimi, altrimenti le case sarebbero tutte uguali, come succede purtroppo con certi pezzi di design realizzati in serie".

Lei ormai è milanese, eppure in lei si ‘sente’ il sangue emiliano... "Sì, perché noi emiliani siamo molto più estroversi, socializziamo con tutti, mentre i milanesi, e soprattutto quelli del centro, sono decisamente più severi. Però Milano mi ha accolta ed è stata la mia vita: due mesi fa ho ricevuto anche l’Ambrogino d’oro ed è stato un onore, vuol dire che qualcosa di buono l’ho fatto. Chissà se a Bologna ci faranno un pensierino per il Nettuno d’oro?"

Le piace la notorietà televisiva? "Non avrei mai immaginato di diventare famosa a ottant’anni – ride –. La trovo stimolante. A volte si dice che i vecchi vengono messi da parte: io invece mi trovo spesso circondata da giovani che vogliono conoscermi e mi chiedono consigli, e ho tanti bambini come ‘piccoli fans’. È bellissimo, e fa bene allo spirito".