VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Molestie, coach arrestato: "Subito licenziato dopo strani messaggi inviati alle allieve"

Lo scorso luglio le famiglie delle minori si rivolsero alla società pallavolistica "Allontanato dopo aver visto gli screenshot". Poi emersi presunti abusi.

Il tribunale di Modena

Il tribunale di Modena

Modena, 22 maggio 2025 – Il campanello d’allarme era ‘suonato’ quando i genitori si erano accorti di quei messaggi sui telefonini delle figlie minorenni: frasi, commenti che nulla avevano a che vedere con il normale rapporto allenatore – allieva. Successivamente le ragazzine si erano confidate con i propri genitori ed era emerso ben di più: una situazione di molestie sessuali che evidentemente andava avanti da tempo, troppo tempo. E’ innocente fino a sentenza irrevocabile di condanna ma potrebbe aver riservato pericolose attenzioni a tante ragazzine l’allenatore di Pallavolo under 14, modenese, raggiunto il mese scorso da ordinanza di misura cautelare ai domiciliari con braccialetto elettronico. L’accusa nei confronti dell’uomo, 38 anni, è quella di violenza sessuale ai danni di minore. Infatti pare che le segnalazioni andassero avanti già da tempo; le voci – più che altro – correvano da una società all’altra fino a che l’uomo non è stato arrestato.

Tutto è esploso a luglio scorso quando i genitori di due ragazzine si sono rivolte alla società della provincia di Modena in cui le figlie si allenavano facendo presente come vi fossero diversi messaggi sospetti sui telefonini delle adolescenti, inviati proprio dall’allenatore. Messaggi ‘privati’ e non certo di carattere ‘sportivo’. A quel punto il coordinatore della società ha contattato l’allenatore decidendo poi di scindere il contratto in essere. A marzo scorso le famiglie delle minori (almeno due) hanno presentato denuncia a seguito di episodi ben più pesanti poi emersi: presunte molestie sessuali ai danni delle figlie di 13 e 14 anni durante gli allenamenti o comunque nell’ambito delle lezioni sportive. Il mese scorso nei confronti del 38enne è scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari ma le indagini sono ovviamente in corso. "Credo che chiunque al mio posto avrebbe agito allo stesso modo – sottolinea il coordinatore della Asd –. Come società ci riteniamo a nostra volta vittime e stiamo cercando di gestire questo grande disagio in tutti i modi. Abbiamo avuto più incontri con le famiglie – commenta –. Da noi ha allenato lo scorso anno le atlete under 14 ma fino a luglio 2024 nulla era trapelato: nessuna problematica, nessuna segnalazione fino a luglio quando, appunto, siamo stati contattati dai genitori delle ragazzine. Abbiamo chiamato l’allenatore – afferma ancora – spiegando che non doveva avere questo genere di conversazioni e appena visti gli screenshot dei messaggi, che ci hanno mostrato le famiglie, lo abbiamo lasciato a casa. A marzo di quest’anno poi i genitori ci hanno avvisato che era partita la denuncia per episodi più gravi avvenuti dopo l’estate. Noi abbiamo subito interrotto il rapporto, appena appreso dei messaggi – sottolinea il coordinatore – perchè la priorità era quella di tutelare le nostre atlete. Al solo sospetto abbiamo ritenuto coretto agire in quel modo e, successivamente, abbiamo rappresentato la situazione alla federazione e al Csi. Poi – conclude – sono emerse ulteriori situazioni dubbie in passato. Ora attendiamo che la giustizia faccia il suo corso".