Morta a 17 anni di leucemia, ’rivivrà’ a teatro

Marano intitola il centro culturale a Chiara: "La sua coraggiosa lotta un esempio". La madre: "Continuiamo a promuovere la ricerca"

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Da lunedì, il centro culturale di Marano diventerà ufficialmente "Il Teatro di Kia". Vivranno così per sempre, nella memoria collettiva, il ricordo e soprattutto l’esempio di Chiara Bosi, la 17enne maranese scomparsa lo scorso 16 ottobre dopo avere lottato quasi cinque anni contro una forma di leucemia, che le era stata diagnosticata nel febbraio 2017. La notizia della sua prematura scomparsa aveva destato grande commozione in paese, perché la mamma, l’imprenditrice Elena Salda, aveva fatto davvero di tutto per cercare di salvarle la vita, organizzando anche iniziative pubbliche insieme ad Admo per sensibilizzare sulla donazione del midollo osseo, a cui avevano risposto oltre un migliaio di persone. Ora, tutto quello che è stato fatto non è stato invano: Chiara, o meglio Kia, come la chiamavano le amiche, vivrà per sempre in questo luogo di cultura, non certo scelto a caso. "Chiara – ricorda infatti la mamma Elena – era appassionata di musica, arte e disegno". Il "copyright" dell’idea che ha portato all’intitolazione del centro civico di Marano a "Kia" è stata di Rebecca, un’amica del cuore di Chiara. "Fin dal giorno dopo il funerale – ha raccontato ancora Elena Salda – Rebecca ha chiesto un appuntamento con il sindaco, per dirgli che secondo lei, per ricordare quella ragazza straordinaria che era Kia, sarebbe stato giusto dedicarle il teatro del paese. Il sindaco, da parte sua, ha poi convocato me, Rebecca e il consiglio comunale dei ragazzi in una giunta comunale, e tutti insieme abbiamo discusso questa proposta, che è stata poi approvata all’unanimità".

Una grande emozione per mamma Elena, che parla anche di quei giorni terribili in cui ha dovuto dire addio alla sua amata figlia. "In quel periodo – ha detto – leggevo il libro di Emanuele Trevi ’Due Vite’, che tra l’altro è Premio Strega 2022. Si parla di una vita fatta di sangue e corpo, e di un’altra vita fatta di anima, che vive nel cuore delle persone che ci hanno voluto bene. L’obiettivo di questa intitolazione, è sostanzialmente quello di far vivere Chiara nel cuore di chi le ha voluto bene, e di continuare a sensibilizzare la ricerca sulle gravi malattie". Aggiunge Giovanni Galli, sindaco di Marano: "L’intitolazione a Chiara è un modo per affermare che la nostra casa delle arti, della cultura e della creatività è prima di tutto un luogo di celebrazione delle passioni, del coraggio, della gioia di vivere, ma anche della sofferenza che fa parte della vita. Chiara con molto coraggio ci ha insegnato che anche dai momenti più bui può nascere speranza e gioia". L’appuntamento di lunedì prossimo è aperto a tutta la cittadinanza ed è ad ingresso gratuito.

Oltre a Elena e al sindaco, interverranno anche un amico di Kia che ancora sta lottando, rappresentanti di Admo e Aseop, poi ci sarà il concerto di Yuri Cilloni e Massimo Vecchi dei Nomadi.

Marco Pederzoli