"Morte di D’Addio, cordolo pericoloso"

Lo fa presente Franco Piacentini, dell’associazione ’Familiari e vittime della strada’

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"Al di là della manovra, al di là che dai danni sull’auto non mi pare vi fossero in gioco velocità particolarmente elevate, mi chiedo anche quanto possa aver inciso quel cordolo in granito con spigoli particolarmente accentuati. Mi chiedo il motivo per cui si preferiscono cordoli di quel tipo a normali cordoli stradali in calcestruzzo a bordo rastremato e spigolo arrotondato". E’ il commento di Franco Piacentini, dell’associazione ’Familiari e vittime della strada’, dopo l’incidente in cui giovedì scorso ha perso la vita Domenico D’addio, il 26enne dipendente di Casa Maria Luigia, la guest house del famoso chef Massimo Bottura. D’Addio è infatti finito con la sua moto contro un’auto che pare stesse facendo una inversione a U in via Emilia est: fatale sarebbe stato appunto il cordolo di un’isola pedonale. Grave la ragazza che era con lui. I funerali del giovane maitre devono ancora essere fissati.