"Morti in carcere, commissione ’monca’"

Il garante dei detenuti: "Tra i controllori nominati dal Dap ci sono coloro che gestirono l’emergenza"

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Sulla questione relativa ai morti in carcere durante la maxi rivolta dell’anno scorso, esplode una nuova polemica, questa volta circa la composizione della commissione di verifica proposta dal Dap. Infatti, all’interno del pool istituito su spinta della ministra della Giustizia Marta Cartabia, compare il nome di Marco Bonfiglioli, il dirigente del provveditorato regionale che dispose e coordinò il trasferimento dei detenuti dal Sant’Anna ad altre carceri. Parliamo dei detenuti che morirono durante il viaggio o all’arrivo in altri penitenziari. Una commissione che "A prima vista appare monca poiché in essa è assente la componente sociale e di garanzia", commenta il garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello in una lettera inviata alla ministra Cartabia per esporre alcune criticità relative alla commissione chiamata ad effettuare indagini interne volte a fare luce sull’origine delle rivolte dei detenuti avvenute nei penitenziari nel marzo 2020. "Il presidente della commissione Sergio Lari, ex procuratore generale della Corte d’Appello di Caltanissetta, sarà infatti affiancato da Rosalba Casella (ex direttrice del carcere di Sant’Anna di Modena), Giacinto Siciliano (direttore di San Vittore), Francesca Valenzi (dirigente Ufficio detenuti e trattamento del ministero di Giustizia), Luigi Ardini (comandante del carcere romano di Rebibbia), Riccardo Secci (comandante del carcere di Lecce) e appunto Marco Bonfiglioli (dirigente del Provveditorato Emilia Romagna e Marche). Vale a dire - scrive Ciambriello - tutte figure interne all’amministrazione, la cui obiettività e competenza, ovviamente, non si vuole mettere in discussione, ma certamente la commissione, e i suoi futuri risultati, sarebbero maggiormente garantiti e gestibili se nella stessa fossero inserite figure professionalmente deputate alla vigilanza sull’esecuzione penale, come magistrati di sorveglianza e garanti, nonché figure "terze" (presidenti di associazioni di diritti, Camere penali, ecc.)