Morto un mese dopo l'aggressione a Modena. La sorella: "Forse voleva aiuto"

E' deceduto dopo un mese di agonia, lunedì pomeriggio, Nicu Hozu, rumeno di 34 anni. Era ricoverato in condizioni gravissime a Baggiovara

Carabinieri al lavoro

Carabinieri al lavoro

Modena, 22 settembre 2021 - La sorella lo aveva accompagnato poco prima ad una festa, a Formigine. Intorno all’1.40 lui aveva provato a contattarla ma lei quella chiamata non l’ha sentita. E’ stata l’ultima volta, la sera del 25 agosto, che è riuscita a parlargli. Si è spento lunedì pomeriggio, dopo quasi un mese di agonia a causa dei gravissimi traumi riportati alla testa Nicu Hozu, il rumeno di 34 anni, ricoverato in condizioni gravissime a Baggiovara dopo essere stato aggredito.

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Lo straniero, infatti, era stato trovato riverso a terra, alle due del mattino privo di sensi in strada Bellaria, al confine tra Modena e Montale vicino all’ex ristorante ’La Fazenda’, da tempo noto covo di spacciatori e sbandati. La procura aveva aperto un fascicolo per lesioni gravissime a carico di ignoti: ora l’ipotesi di reato è quella di omicidio. Sarebbe stato fondamentale per gli inquirenti – indagano i carabinieri – riuscire a parlare con la vittima ma Hozu non si è mai risvegliato dal coma.

L’Incarico peritale è previsto per questa mattina. La difesa, rappresentata dagli avvocati Ghini e Ascari ha nominato un proprio medico legale, Lorenzo Segre che partecipa all’autopsia prevista proprio per la giornata di oggi. "Il nostro contributo sarà partecipare all’autopsia con un nostro consulente e contribuire il più possibile a far luce sulla vicenda – spiega l’avvocato Roberto Ghini – la famiglia è sconvolta per il tragico decesso, ma anche per le modalità".

A parlare , ancora sotto choc è la sorella della vittima, Veronica. "Sicuramente mio fratello è stato aggredito – spiega la giovane – era in Italia da poco più di un anno e aveva vissuto per diverso tempo con me. Dopo di che si era trasferito insieme ad altre persone in quel casolare: gli chiedevano di pagare 500 euro al mese per una piccola stanza e tra l’altro tutti occupavano i locali abusivamente. Aveva perso il lavoro – continua la giovane – Non era un ragazzo cattivo, non usava droghe ma ogni tanto beveva. Quella sera lo avevo portato ad una festa a Formigine e già aveva bevuto: mi ha detto che sarebbe poi andato a dormire da un amico. Ho trovato una chiamata all’1.40, ma non ho sentito il telefono e oggi questa cosa mi fa stare malissimo. Forse cercava aiuto, ma non lo saprò mai. La mattina dopo – conclude Veronica – sono arrivati i carabinieri e sono corsa in ospedale: la persona in coma su quel letto era proprio mio fratello. Il giorno in cui è stato trovato avrebbe dovuto partire per Roma proprio per iniziare un nuovo lavoro".

Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri per far luce su quanto accaduto quella notte: inizialmente si ipotizzava anche l’investimento di un pirata della strada, ma le lesioni trovate sul capo del ragazzo sono risultate compatibili con una brutale aggressione. I militari, dopo aver effettuato accertamenti sul luogo del pestaggio, avevano effettuato anche un blitz nell’ex ristorante trovando all’interno non solo abusivi e clandestini, ma pure un chilo di cocaina.