Modena, 26 agosto 2023 – È stata disposta l’autopsia sul corpo del 25enne Mohamed Saleh Ben Ayed, tunisino residente a Rubiera, morto annegato giovedì mattina nelle acque dei laghetti Curiel a Campogalliano. La Procura vuole fare chiarezza su cosa sia accaduto. Fino a ieri mattina la salma era stata portata all’obitorio di Coviolo, nel reggiano, a disposizione dei familiari che avevano già organizzato il rimpatrio in Tunisia per i funerali con rito islamico. Ma nel primo pomeriggio il contrordine: corpo trasferito all’istituto di medicina legale di Modena dove verrà esaminato.
Tanti gli interrogativi da sciogliere. Cosa hanno fatto Mohamed e gli altri tre amici lì con lui prima di tuffarsi in acqua? E in quali condizioni psicofisiche erano? I carabinieri di Modena stanno indagando per appurare la verità ed eventuali responsabilità (omissione di soccorso?) degli altri giovani. Al momento il fascicolo d’inchiesta però risulta essere senza indagati.

Viaggio a Rubiera tra chi lo conosceva: “Era un ragazzo educato e generoso"
“Ho avuto modo di incontrare la madre e di esprimerle il cordoglio di tutta la comunità. Non è difficile immaginare quello che stiano passando. Stanno ricevendo l’abbraccio di tanti amici". Sono le parole del sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro, all’indomani della tragedia che ha messo la parola fine alla vita del 25enne tunisino Mohamed Saleh Ben Ayed. Per le strade del paese quasi tutti hanno presente chi fosse, anche solo di vista. "Io personalmente non ci ho mai parlato, ma altri miei amici lo conoscevano – dice Daniela Ciulla della gelateria Il Forte, in piazza del Popolo –. Uno di loro lo aveva visto proprio quel pomeriggio (giovedì, ndr ) qui in centro a Rubiera, prima che se ne andasse, ma non so chi siano le persone che erano con lui a Campogalliano".
Pare infatti che gli altri ragazzi con lui ai laghetti Curiel non fossero la sua solita compagnia. Su indicazione di alcuni giovani, il parco Don Giuseppe Andreoli viene indicato come il luogo in cui si trovavano abitualmente lui e gli amici. C’è un gruppo, in effetti, alcuni in piedi e altri seduti sulle panchine. Lo sguardo basso e la voce un po’ spezzata, preferiscono non dire nulla. Tornando verso il centro si passa davanti al bar dei Portici: "Un ragazzo educato, di buone maniere – ricorda Luca Mattioli –. È venuto qui diverse volte con gli altri, e ogni tanto anche per conto suo. Quasi sempre mi chiedeva ‘il solito’, un cocktail analcolico al frutto della passione. Me lo ha chiesto anche l’ultima volta che è passato di qui, la settimana scorsa. Era davvero un ragazzo per bene".
"Mio padre è un collega di suo padre, me l’ha sempre descritto come un ragazzo generoso, intraprendente e solare. Per gli altri c’era sempre", dice Elisa D’Antonio. Il dolore per questa perdita inaspettata supera i confini continentali, arrivando nella sua città natale Sfax, in Tunisia. La squadra di calcio Ahli Sfaxien, dove in passato aveva giocato, ha espresso tramite i social il suo messaggio di "sentite condoglianze alla famiglia – si legge –. Possa Allah concedere loro pazienza e conforto".
“Era un modello per gli altri giovani – ricorda l’amico fraterno Aziiz Feki –. Un artista con un grande cuore, sempre pronto ad aiutare il prossimo". Salah, riferisce, era amatissimo in Tunisia e godeva di grande notorietà. Era un vulcano con mille idee in testa che cercava sempre di realizzare. "Siamo cresciuti a Sfax – racconta Aziiz – e Salah era amato da tutti, tutti lo cercavano. Era diventato popolare, una sorta di icona da seguire tanto che anche sui social contava centinaia di follower".
I tanti post sui diversi profili social del 25enne lo ritraggono felice in città e Paesi diversi. "Ha girato molto – conclude l’amico – era in Germania per lavoro recentemente ma è tornato in Italia, dove faceva il pasticcere (a Castellarano, ndr ). La pasticceria era un’altra sua grande passione".
"A partire dal 2015 – spiega ancora – avevamo iniziato a lavorare insieme alle feste. Organizzavamo eventi, anche in collaborazione con tanti artisti locali. A Sfax sono tutti sconvolti per la sua morte. Per me era un fratello e vorrei tanto capire cosa è successo".