Morto legato al letto Sospettato rumeno, estradizione vicina È un giovane di 20 anni

Lunedì prossimo ci sarà l’udienza per la ’consegna’ all’Italia. Intanto a Bazzano, paese d’origine del 41enne di Casinalbo,. la comunità spera sia fatta giustizia: "Importante passo avanti" . .

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Morto legato al letto Sospettato rumeno, estradizione vicina È un giovane di 20 anni

Omicidio, rapina, indebito utilizzo di carte di credito. Sono questi i gravissimi reati di cui deve rispondere il giovane rumeno arrestato nel paese d’origine dalle forze dell’ordine e accusato di essere il responsabile, in concorso, della morte del 41enne Alessandro Gozzoli,originario di Bazzano (Bologna) trovato senza vita nella sua abitazione a Casinalbo lo scorso 10 marzo.

A finire in manette è stato un 20enne rumeno, appunto, che non aveva residenza a Bologna ma che gravitava in Emilia Romagna. Il giovane non avrebbe agito da solo: infatti i carabinieri sono sulle tracce del complice, che risulta al momento irreperibile. Il prossimo otto maggio è prevista in tribunale, in Romania l’udienza per l’estradizione del giovane presunto omicida. Dopo di che il 20enne tornerà in Italia per rispondere delle pesanti accuse a suo carico. Intanto il legale difensore, contattato dalla famiglia dell’arrestato, si riserva di visionare gli atti che ancora devono essere trasmessi in Italia.

Da quanto trapelato il giovane rumeno sarebbe accusato anche di indebito utilizzo di carte di credito: ciò fa presumere che, dopo aver ucciso il 41enne, si sia appropriato (come emerso sin dall’inizio) dei suoi effetti personali per poi utilizzare anche le sue carte di credito. Non essendo trapelato nulla da ‘fonti ufficiali’ non è dato sapere se la vittima sia stata barbaramente ammazzata dai due allo scopo, appunto, di rapinarla o se effettivamente si sia trattato di un gioco erotico finito in tragedia, in seguito al quale i due avrebbero poi derubato la vittima, abbandonando il suo cadavere, legato, nel letto.

La conferma di una o dell’altra ipotesi non andrebbe comunque a modificare la gravità del gesto commesso dagli indagati e la loro indifferenza e crudeltà nei confronti della giovane vittima. I due rumeni si sarebbero dileguati poche ore dopo il delitto, per tornare in Romania allo scopo, evidentemente, di far perdere le proprie tracce. I carabinieri – intervenuti sul posto quel venerdì pomeriggio – avevano da subito cercato di indagare nella vita di Gozzoli e soprattutto nel recente passato, al fine di capire chi potesse aver trascorso la notte insieme alla vittima. Per arrivare ai responsabili, i militari avevano poi passato al setaccio le chat e l’ipotesi era quella che la vittima avesse conosciuto i presunti assassini in una chat di incontri, aprendo loro la porta della sua abitazione pensando, evidentemente, di trovarsi dinanzi due giovani amici.

In realtà gli indagati si sarebbero poi trasformati in balordi senza scrupoli. Come noto a seguito della macabra scoperta, fatta dai datori di lavoro della vittima e dalla sorella, gli inquirenti avevano da subito ipotizzato un decesso legato ad un gioco erotico. Infatti il 41enne era stato trovato morto nel suo letto, legato mani e piedi. Il delitto era avvenuto nell’abitazione del consulente del lavoro, a Casinalbo e a far sorgere il sospetto che all’uomo fosse capitato qualcosa era stato il suo improvviso silenzio e l’assenza dal lavoro.

v. r.