
Modena, 10 novembre 2023 – Dichiarò in aula che quella del giovane Federico Aldrovandi era stata una morte violenta e non naturale poiché il cuore del 18enne era sano. Sarà il maxi perito, il professor Gaetano Thiene, ad esaminare insieme agli altri consulenti il cuore del trentunenne tunisino Taissir Sakka, trovato senza vita la mattina del 15 ottobre nel parcheggio del cinema Filmstudio 7B, in via Nicolò dell’Abate.
Al termine dell’esame autoptico, eseguito in medicina legale a Modena è stata esclusa una morte ‘violenta’ del giovane, o comunque legata a traumi ed ora, per stabilire le esatte cause del decesso il cuore del 31enne sarà analizzato a Padova il prossimo 14 novembre. La difesa, ovvero l’avvocato Fabio Anselmo, che assiste il fratello della vittima (ovvero colui che ha presentato denuncia contro i carabinieri) ha nominato quale consulente di parte proprio Gaetano Thiene, professore ordinario di patologia cardiovascolare all’Università di Padova e una delle massime autorità mondiali nel campo delle cardiopatie congenite e della morte improvvisa.
Thiene si era appunto occupato del caso Aldrovandi, parlando di "causa traumatica" della morte del giovane e avvallando l’ipotesi di una compressione esercitata sul torace del 18enne.
Come noto per la morte di Taissir Sakka risulta indagato un militare (iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto con l’ipotesi di morte come conseguenza di altro reato), mentre altri quattro colleghi rispondono di lesioni presumibilmente cagionate a Mohamed, fratello del 31enne. "Mi aspetto risposte dall’esame medico legale, mi aspetto la verità – afferma Mohamed. Ho fiducia nel mio avvocato e nel perito nominato. E’ sempre stato bene mio fratello: era uno sportivo, faceva nuoto. Non ci credo che possa essere morto per arresto cardiocircolatorio. Quella sera non ero tornato a cercarlo: mi aspettavo di trovarlo a casa. Alle 6 ho preso il treno per Crevalcore, dove vivevamo insieme e ho atteso di vederlo entrare dalla porta. Invece la sera hanno bussato i miei amici per avvertirmi che mio fratello era stato trovato morto. Ci eravamo trasferiti a Crevalcore per cambiare vita: facevamo i muratori e mio fratello era il mio responsabile: mi aveva trovato lavoro. Avevo avuto un brutto presentimento quella mattina che, purtroppo, si è trasformato in tragica realtà".