Modena, "multato dal Citypass, ma manca la foto che mi incastra"

La protesta: “Non ho l’autorizzazione, ma sono entrato e uscito in meno di tre minuti come da regolamento”

L’incrocio tra Corso Canalgrande e Corso Accademia sorvegliato dall’occhio elettronico

L’incrocio tra Corso Canalgrande e Corso Accademia sorvegliato dall’occhio elettronico

Modena, 17 marzo 2018 - «Sono entrato, senza permesso Ztl, in Corso Accademia per accompagnare una persona in Piazza Roma. L’ho fatto perché la delibera dice che ci sono tre minuti di tempo per entrare e uscire. Un minuto e mezzo dopo, ne sono certo, ero già fuori dall’area ‘proibita’. Ma mi è arrivata la multa. Ed è successo addirittura due volte».

Lo sfogo è di Matteo Cantoni (il padre è il titolare del famoso ristorante Oreste). Ma non è tutto qui, perché il nodo della questione, si sfoga, è un altro. «Quando ho chiesto la documentazione fotografica, mi è stato detto che c’era solo la foto in uscita, ma non quella all’ingresso. Mi chiedo: come possono affermare che sono stato in Ztl per più di tre minuti se manca il primo scatto?». La risposta del Comune: se manca quella foto, significa che il mezzo in questione è entrato facendo una manovra non consentita: in altre parole l’occhio elettronico inquadra solo le auto che entrano senza commettere infrazioni. Con un esempio: se si passa sotto un varco contromano, è possibile che la foto manchi. Cantoni, però, si chiede: «Chi conosce Corso Accademia sa che si tratta di una strada stretta, con una fila di parcheggi sulla destra. Si può entrare in un modo solo, non riesco a immaginarne altri».

Questa vicenda non è conclusa, perché l’uomo ha intenzione di fare ricorso per entrambi i verbali. Bisognerà aspettare l’esito per chiarirsi – forse – le idee. Introduce, però, un tema controverso: e cioè quello dei tre minuti. La loro adozione, in seguito all’allargamento della Ztl, doveva servire a ‘perdonare’ chi per errore – per errore – si ritrovava nell’area off limits: una rapida inversione di marcia ed è tutto risolto. Peccato che quel ‘per errore’, abbia lasciato ampio spazio a chi, come in questo caso, sfrutta la finestra di 180 secondi per accompagnare qualcuno nel cuore della città. E’ evidente: l’occhio elettronico non può fare un processo alle intenzioni.

I numeri ci dicono che, nel mese di febbraio, gli ingressi e le uscite entro i tre minuti nella ztl sono stati in tutto 1042, quindi in media 37 al giorno. A febbraio dello scorso anno erano decisamente di più, 1707 (61 al giorno). Dall’inizio dell’anno fino all’8 marzo si sono contati 2230 passaggi ‘lampo’ (34 al giorno); nello stesso periodo del 2017 sono stati 3235 (49 la media). Piazza Grande legge questo calo come «una diffusa consapevolezza delle novità introdotte nelle aree del centro storico controllate dalle telecamere. Quindi meno gente che commette errori e poi li sana utilizzando l’opportunità offerta dall’uscita in tre minuti. Ma – aggiungono dal Comune – non si può escludere che ci siano alcuni soggetti che invece la utilizzano, anche più volte, per altri scopi». Per questo l’ipotesi che un giorno il ‘bonus’ sparisca non è del tutto campata in aria.

Il Comune fa anche notare, in merito alle controversie come quella raccontata all’inizio dell’articolo, che «la prefettura ha sempre convalidato le sanzioni comminate dalla municipale per accesso e uscita in ztl oltre i tre minuti, anche nelle situazioni in cui sia presente una solo foto effettuata dal sistema». E anche «che le prime sentenze dei giudici di pace sono state a favore dei provvedimenti comunali».

Ciò detto, tornando alla protesta di Matteo Cantoni, tre minuti non basteranno per sapere chi ha ragione e chi ha torto.