Museo diffuso con le piastrelle della rinascita

Dieci anni fa a Finale Emilia furono decorate dai bambini insieme alla Fondazione Thun, ora verranno esposte davanti alle case

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di Stefano Marchetti

Un bimbo ci volle disegnare un pallone di mille colori e ci incastonò anche due tessere di mosaico, un altro invece vi raffigurò una casa con un sole enorme, come un grande fiore giallo, e un altro preferì metterci la figura di un pattino a rotelle, come quelli che avrebbe voluto indossare per correre di nuovo per le strade del paese. Dieci anni fa, mentre la terra ruggiva e tutto il mondo attorno era sconvolto, i ragazzi delle scuole elementari e medie dell’Istituto comprensivo Elvira Castelfranchi di Finale furono coinvolti in un progetto di grande valore: le ceramiste della Fondazione Lene Thun arrivarono nella Bassa per tenere laboratori di lavorazione dell’argilla, e aiutare i bimbi a creare 340 speciali piastrelle decorate. Nell’arco di questi dieci anni quei lavori, delicati e bellissimi, simbolo di un periodo difficile, sono stati custoditi in un deposito, ma ora diventano protagonisti di un nuovo progetto, "Adotta una mattonella", in collaborazione con Mani Tese e Alma Finalis. Chi lo desidera, può acquistare una delle piastrelle, a una sola condizione: che la esponga davanti alla sua casa, o magari in una vetrina o alla finestra. Quelle piastrelle si trasformeranno in un museo diffuso, a ricordo dei giorni del sisma.

"Ricordo come se fosse ieri il primo giorno che ho visitato Finale Emilia. La forza che le persone di questa terra hanno dimostrato è immensa", ha confidato il conte Peter Thun (ideatore della fondazione intitolata alla sua mamma, che fondò la celebre azienda specializzata nel decoro della casa e della tavola) che l’altra sera a Finale ha ricevuto l’attestato di cittadinanza onoraria dalle mani del sindaco Claudio Poletti. La fondazione Thun cura numerosi laboratori di ceramico-terapia soprattutto nei reparti pediatrici degli ospedali. "Sapere che la fondazione ha potuto offrire un contributo alla ripartenza per me è una gioia – ha aggiunto Thun –. E nuovi progetti ci legano a questo territorio". Infatti, sempre all’Istituto Castelfranchi, la Fondazione Thun organizza un nuovo laboratorio con un tema, "La mia città è più bella", ideale passaggio di testimone fra i bimbi di oggi e di ieri.

Ed è dedicato alla ceramica anche il nuovo progetto ‘Manifatti imperfetti’ nato nel novero di Mani Tese, un luogo creativo, didattico e produttivo, aperto anche a persone con difficoltà e diverse abilità, proprio perché la lavorazione dell’argilla stimola la creatività, l’attenzione, il desiderio di fare. Nel decennale del terremoto, ‘Manifatti’ ha presentato una suggestiva serie di piatti da portata e da tavola (in collaborazione con Alma Finalis), ovviamente realizzati e decorati completamente a mano. "Vi abbiamo riprodotto particolari di mappe antiche del Finale, anche tratte dalla storica mappa seicentesca di Giovan Battista Mirandelli, custodita all’Archivio di Stato di Modena", spiega Denise Toselli di Alma Finalis. Su alcuni piatti sono effigiati i simboli di Finale, la torre, il castello, il Duomo, il teatro Sociale, come erano prima che il terremoto li ferisse, nella speranza di rivederli così. E su altri spuntano invece canali e corsi d’acqua, che identificavano il Finale dei secoli antichi. È un’idea originale ed emozionante: la storia è scritta nelle pietre, ma anche nella ceramica.