«Muzzarelli? Idee confuse su Vaciglio»

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LA costruzione di 550 alloggi in zona Vaciglio, l’utilizzo dell’ex Amcm e una «compattazione» della città che non viene attuata. Sono questi gli elementi chiave del pensiero di Andrea De Pietri, ex assessore all’urbanistica del comune di Modena e storico oppositore, a tal riguardo, delle politiche messe in atto prima da Pighi e adesso da Muzzarelli.

De Pietri, nella recente intervista al nostro giornale Muzzarelli ha trattato anche il tema ‘Vaciglio’ dichirando «i cittadini ci hanno capiti» lei cosa risponde?

«Muzzarelli è persona capace, dinamica e concreta, ma qui dimostra di avere le idee confuse: parla di città compatta e poi va a fare 550 alloggi a Vaciglio, in periferia, occupando 23 ettari di terreno che equivalgono a 32 campi da calcio».

Si è difeso anche con i numeri: «A Vaciglio ci hanno ci hanno votato come e più della media cittadina», ha detto.

«Non si può giocare con i numeri: quei voti sono legati alla tradizione culturale e sociale di quella zona, idem per la Madonnina seppur sia in stato di abbandono».

Come si può «compattare» la città?

«Come si fece negli anni ’80 per il centro: via Taglio, via Gallucci e via Scarpa vennero riqualificate grazie all’intervento pubblico che poi attirò il privato, tenete conto che a Modena abbiamo ancora 16mila alloggi sotto utilizzati o non utilizzati, fra questi, 8mila sono completamente vuoti. Ovviamente non per scelta, ma perché non si trova nessuno che li voglia acquistare oppure prendere in affitto».

Comprare, soprattutto per una famiglia giovane, non è sempre facile.

«Verissimo e per questo la soluzione potrebbe essere il potenziamento delle politiche di affitto: investiamo su ‘Agenzia casa’. Si garantirebbe il rapporto fra proprietario e inquilino, con la garanzia dello stato dello stabile e dei pagamenti delle mensilità. Insomma, andiamo incontro alle esigenze reali».

Si parla anche dell’ex Amcm come di un punto a favore della politica comunale.

«Per favore, non scherziamo... Quello è un tradimento dell’iniziale progetto pubblico: lì doveva sorgere un teatro, un cinema multisala, doveva essere un generatore culturale e invece ci ritroviamo con 70 alloggi, decine di uffici e un supermercato».

Centri commerciali altro tasto dolente, giusto?

«Ce ne sono già troppi, ne vogliono fare altri, ma alcuni di loro, complice il proliferare dell’e-commerce, diventeranno cattedrali nel deserto. Non dimentichiamoci che il Comune ha ancora la facoltà di dire no, magari variando il piano regolatore. Oltre a questo, ci sono anche i cosiddetti ‘grezzi’ invenduti».

In quale zona si trovano?

«Soprattutto nell’area sud, al San Faustino, al Buon Pastore e nella zona vicino al Jolly. Gli imprenditori li lasciano così perché probabilmente hanno paura di metterli a norma, non riuscirli a vendere e avere troppi costi».