Nasce il Comitato ’Aimag per il territorio’: "Il futuro della multiutility riguarda tutti"

Da ex sindaci a dirigenti, appello per rendere pubblico il confronto sulla proposta avanzata da Hera: "No a decisioni frettolose"

Nasce il Comitato ’Aimag per il territorio’:  "Il futuro della multiutility riguarda tutti"

Nasce il Comitato ’Aimag per il territorio’: "Il futuro della multiutility riguarda tutti"

L’avvicinarsi di quello che per Aimag, l’azienda multiutility di Mirandola, può esser definito il suo "D-Day" – dopo che il 30 aprile scorso è scaduto il Patto di Sindacato, che fino ad ora ha garantito il controllo pubblico esclusivo sulla gestione dell’azienda (5 su 5 in cda ndr) –, sta mobilitando l’opinione pubblica dei territori serviti che non vede la necessità e la "fretta" di accogliere le condizioni di Hera. Personalità note della politica, da ex sindaci a dirigenti, a esperti hanno promosso da ieri un "Comitato Aimag per il Territorio". Ci sono il professor Claudio Baccarani e Giuseppe Bandini di Concordia, Mario Berni di Poggio Rusco, Alfonso Dal Pan di San Felice, Giorgio Verrini, Giliola Pivetti e Massimo Michelini di Carpi, Alberto Nicolini e Sauro Prandi di Mirandola, Paolo Pirazzoli di San Prospero, Marco Rubbiani di Campogalliano. L’iniziativa fin dal suo lancio ha già raccolto decine di adesioni e suscitato interesse tra tanti amministratori pubblici del presente, come Michele Goldoni di San Felice, e del passato, come Werther Cigarini di Carpi, Ivano Mantovani di Concordia, Alberto Silvestri di San Felice. L’intento, spiegano i promotori, è di "aprire sulla proposta di Hera una discussione tecnica, oltre che politica, sul futuro dei servizi pubblici locali del nostro territorio, in quanto deve essere portata all’attenzione di tutti i cittadini". E per suffragare il proposito di "riconoscere e tutelare il valore di Aimag", e rendere pubblica la discussione, scongiurando i timori che su un tema tanto rilevante se ne parli solo "dietro le quinte", a nome del Comitato Giorgio Verrini ha chiamato il sindaco di Carpi Alberto Bellelli a un "confronto all’americana" con un loro rappresentante.

E’ toccato al professor Baccarani, docente emerito di Economia gestionale dell’università di Verona, confutare il progetto di collaborazione inviato il 14 aprile da Hera al presidente del Patto di Sindacato e presidente Aimag. "La partnership, prima transitoria poi a regime così come è presentata, con l’ingresso in cda di due soci privati nella fase transitoria e 3 a regime e la nomina di Hera del direttore prima e dell’amministratore delegato poi – è convinzione di Baccarani –, non è una partnership ma una colonizzazione a costo zero a favore di Hera e quello che Hera ha presentato non è un piano industriale". E a quanti dicono che Aimag non ha la dimensione adeguata per sostenere uno sviluppo futuro, dal Comitato obiettano che "la sua dimensione invece è adeguata per essere efficiente ed efficace, è tra le prime 20 multiutility in Italia ed è una delle aziende multiservizi più premiate per la sua qualità; crea lavoro diretto e indotto sul territorio e applica tariffe del tutto competitive".

Oggi col Patto di Sindacato scaduto si naviga senza una precisa rotta per il braccio di ferro che oppone Carpi e Terre d’Argine, detentrici del 54% del capitale pubblico, a comuni di Area Nord e mantovani. Ma sono numerosi i tentativi e gli appelli per fare slittare la decisione a dopo le elezioni amministrative della primavera 2024, affinché sia suffragata da un esplicito consenso che devono ricevere su questo argomento i primi cittadini eletti. A questo punta anche una lettera firmata dai sindaci della Bassa con l’eccezione di Luca Prandini di Concordia, unico ad essersi sottratto, in cui si chiede un "parere pro veritate" sulla proposta di Hera.

Alberto Greco