«Negli ospedali il nostro letto smart»

Cavezzo, il progetto è di Artech: «Dei sensori avvisano gli infermieri se il paziente ha bisogno di aiuto»

Migration

D’ora in poi, in ospedali e case protette ci sarà il ‘letto intelligente’, la nuova frontiera medica capace di controllare i pazienti e di avvisare gli infermieri in caso di criticità. Al posto del campanello, non sempre di facile utilizzo, un sensore posto sotto al letto monitorerà lo stato di salute del paziente, giorno e notte. Artech, l’azienda biomedicale di Cavezzo, è distributore ufficiale di Vitalerter, l’innovativo prodotto ‘made in Israele’. «I sanitari possono ora contare su un sistema informativo basato sull’intelligenza artificiale che consente loro di interagire con i pazienti a un livello che non ha precedenti e noi siamo al loro fianco con le nostre attività di training sia nella struttura che da remoto per sfruttare al meglio questa nuova tecnologia», dichiara Emilio Contini, presidente di Artech srl. La prima applicazione pilota di Vitalerter è stata fatta all’ospedale di Pavia, e i risultati sono eccellenti al punto che «dopo queste prime installazioni di successo in Lombardia, il nostro obiettivo – sottolinea Contini – è offrire anche al territorio della Bassa modenese un supporto tecnologico all’avanguardia per migliorare lo standard dell’assistenza nelle strutture ospedaliere e nelle residenze per anziani. Sono in corso da tempo – dichiara – contatti con alcune realtà geograficamente vicine alla nostra azienda e, in particolare, un progetto di valutazione gratuito potrebbe partire a breve presso la Rsa di Mirandola».

Vitalerter è considerato negli ambienti medici la tecnologia perfetta in grado di dare alla degenza un valore assoluto. Utilizzando l’intelligenza artificiale, grazie a sofisticati algoritmi, Vitalerter permette infatti ai sanitari di monitorare in continuo e con elevata precisione l’attività dei pazienti e i loro movimenti, inclusi respirazione e battito cardiaco. Il grande flusso di dati raccolti supporta gli infermieri attraverso un sistema di ‘alert’ precoci che previene così il verificarsi di eventi come caduta e lesioni. «Gli infermieri, quando ci sono cambiamenti rilevanti nei parametri, o quando il sistema registra che il paziente si sta alzando dal letto – spiega Contini – ricevono alert immediati sui loro dispositivi mobili o nel computer di controllo centralizzato, presso l’infermeria. I sensori sono collocati sotto la rete del letto e non hanno alcun contatto con il paziente». Il sistema, che in Israele è utilizzato in oltre 10mila posti letto, previene le ulcere pressorie indicando quando è necessario girare i pazienti immobilizzati; limita le cadute, segnalando in modo predittivo quando il paziente fragile sta per uscire dal letto; segnala se il paziente non torna a letto dopo essersi alzato, consentendo agli infermieri di verificare se è necessario intervenire. Tutti gli allarmi possono essere personalizzati dai medici, mentre il personale di assistenza riceve notifiche visive e sonore sul monitor centrale e sui dispositivi mobili attraverso una app.

Ma quanto costa, chiediamo al presidente di Artech, il dispositivo intelligente? «Il sistema ha un costo di circa un cappuccino al giorno e permette di migliorare sensibilmente la qualità delle cure. In Gran Bretagna è stato calcolato che ha dimezzato la media del numero di cadute dei pazienti monitorati e ne ha ridotto di circa il 70% le ulcere pressorie».

Viviana Bruschi