UN RISPARMIO economico di 200mila euro per ogni milione di abitanti all’anno e la riduzione di oltre il 50% delle asportazioni, che risultano quindi più che dimezzate. Sono i vantaggi della microscopia laser confocale nella diagnosi del melanoma in presenza di lesioni equivoche come nei sospetti, dimostrati da uno studio dell’università di Modena e Reggio Emilia che viene presentato per la prima volta al 24° Congresso mondiale di dermatologia (Wcd2019) in corso a Milano. La ricerca, in corso di pubblicazione, indica inoltre per la microscopia un’accuratezza diagnostica del tumore della pelle più temuto superiore rispetto alla dermoscopia: pari al 96% rispetto al 90%.
NEL PROGETTO, finanziato dal ministero della Salute, sono stati esaminati 3 mila casi e al momento si hanno i dati sui primi 2 mila. Oltre a Unimore, hanno partecipato anche l’Irccs di Reggio Emilia e l’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori-Irst di Meldola. Lo studio ha previsto due gruppi: in uno è stata utilizzata la sola dermoscopia, nell’altro anche la microscopia laser confocale. Senza l’impiego di quest’ultima, sono stati 3 i nei benigni tolti per scoprire un melanoma, mentre con la microscopia sono stati 1,4. La sensibilità (capacità di scoprire il melanoma) è stata del 96% per la microscopia contro il 90% della dermoscopia; la specificità (neo benigno anche se sospettato come melanoma) del 56% per la microscopia contro il 38% della dermoscopia.
«UNA PERCENTUALE del 96% è altissima in medicina, vuol dire la precisione con cui identifichiamo», commenta Giovanni Pellacani, a capo del Dipartimento di Dermatologia di Unimore e presidente Wcd2019, sottolineando inoltre come la nuova tecnologia sia «rapida nell’acquisizione: in 1-2 minuti si riesce a valutare una lesione a livello istologico. E’ la prima volta che viene fatto uno studio così preciso e impegnativo come risorse - precisa l’esperto - In questo modo possiamo togliere meno nevi e più melanomi, con un risparmio elevato di 200 mila euro ogni milione di abitanti ogni anno per il sistema sanitario nazionale».