"Nel mio Pd volti nuovi e più formazione"

Il sindaco di Soliera Solomita mette in fila le priorità per il partito: "Ci sono troppe divisioni, spero si arrivi a una candidatura unitaria"

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di Paolo Tomassone

"Guardiamoci intorno: finalmente si è riaperto uno spiraglio per i progressisti. Ora dobbiamo interpretare le potenzialità di cambiamento con persone nuove". Roberto Solomita, 45 anni, sindaco di Soliera al secondo mandato, è convinto che il Partito democratico sia giunto al bivio: continuare a seguire i vecchi cerimoniali o ascoltare le voci e le idee dei giovani. La scelta da fare è una sola. E per questo non ha alcun indugio a candidarsi come segretario provinciale del partito.

Sindaco, lei si candida prima ancora di iniziare la stagione dei congressi.

"L’idea è maturata ascoltando tante persone che si riconoscono nell’idea che sia ancora necessario avere un partito in campo. I tempi sono cambiati, non si può più pensare alle forme politiche del passato, ma rimane la necessità di una regia nel campo progressista. Io ho avuto la fortuna di fare un’esperienza rilevante nel partito qualche anno fa, poi mi sono dedicato all’impegno istituzionale a Soliera".

Candidandosi rinuncerà all’incarico di sindaco?

"No, non mi dimetterò prima di tutto per non tradire il mandato che i cittadini mi hanno confermato la seconda volta nel 2019. Con la giunta abbiamo valutato le forze necessarie per mantenere tutti e due gli impegni e abbiamo verificato che il programma verrà portato a compimento senza alcuna interruzione. Alla Festa dell’Unità poi ho parlato con altre persone e dopo l’annuncio di Fava c’è stata accelerazione".

Si arriverà a una candidatura unitaria?

"L’auspicio è quello. Il Pd è un partito già sufficientemente percorso da divisioni, non credo sia utile andare a ulteriori frammentazioni. Sono riuscito a parlare con una cerchia ancora limitata di persone, vorrei accelerare questo passaggio perché sarà importante la condivisione con tanti e ascoltare tante voci per cercare di rappresentare tutte le sensibilità, le anime e le posizioni del nostro partito. Ma l’unità si raggiunge anche all’esito di un processo di condivisione sulle cose da fare. Vedremo le regole del congresso per definire i tempi e i modi. Ho deciso di annunciare la mia candidatura anche per avviare un tempo di discussione sui temi più urgenti".

Quali sarebbero le urgenze a cui i democratici devono mettere mano?

"Penso che finalmente si sia riaperto uno spiraglio per i progressisti e si debbano interpretare queste potenzialità di cambiamento anche con idee e volti nuovi . Dobbiamo essere più capaci di attrarre quei tanti, soprattutto i giovani, che non hanno avuto modo di farlo in passato. Penso che la funzione di un partito debba essere quella di analizzare la società, studiare, comunicare le proprie posizioni, formare e selezionare la propria classe dirigente, cose che fino ad ora non abbiamo fatto abbastanza".

I politici sono troppo distanti dalla realtà?

"Guardi, se avessi un euro e una sola proposta da fare spenderei quell’euro e quella proposta in formazione politica, perché penso che i giovani siano più attratti dal partecipare concretamente alla vita politica cogliendo delle competenze ed entrando in relazione attraverso queste competenze piuttosto che attraverso dei riti che stanno mostrando un po’ la loro stanchezza".

Il bilancio del Pd è in rosso, forse quell’euro farà fatica a trovarlo.

"So che le condizioni economiche sono molto difficili. Va ringraziato tutto il partito che si è impegnato a sopravvivere in questa stagione a partire dai volontari che hanno cercato di raccogliere finanziamenti attraverso le feste fino ai dirigenti che hanno cercato di tenere insieme la baracca. Però bisogna trovare delle forme nuove sia con cui sostenersi e un rinnovato modo di fare politica più economico e più agile. Anche con pochi soldi si può essere visibili, efficaci ed attrattivi".

E poi servono idee concrete e spendibili subito.

"Sì, penso che il primo mantra che dobbiamo avere è quello della sostenibilità. Adesso, per fortuna, anche attraverso il Recovery fund la nostra regione e la nostra provincia sta conoscendo una buona prospettiva di crescita economica soprattuto per alcuni settori manifatturieri. Come partito oltre a sostenere questa opportunità dobbiamo concentrarci perché sul lungo periodo la crescita economica, la coesione sociale e la tutela ambientale procedano insieme".