Modena, neonati scossi per fermare il pianto: due inchieste per maltrattamenti

La Procura indaga sulle rispettive famiglie, un bambino avrebbe riportato danni cerebrali. Il primario di Pediatria: "Negli ultimi tre anni aumentato il numero di piccoli trascurati e picchiati"

Modena, 28 dicembre 2022 – Due neonati, di quattro o cinque mesi circa, ricoverati per settimane in ospedale e due inchieste della Procura di Modena ancora in corso dopo l’allontanamento dei piccoli dai loro genitori. Sono i casi più recenti e gravi dei tanti che i medici del reparto di Pediatria del Policlinico di Modena si trovano sempre più spesso ad affrontare: bambini trascurati, abusati, percossi, un fenomeno purtroppo aumentato negli ultimi tre anni. I due casi in questione, trattati al Policlinico in autunno, uno a pochi mesi di distanza dall’altro, riguardano due bambini italiani: le famiglie risiedono una in città, l’altra in un comune della provincia.

Neonati scossi per fermare il pianto: due inchieste per maltrattamenti
Neonati scossi per fermare il pianto: due inchieste per maltrattamenti

Per entrambi la causa dei traumi riportati è riconducibile alla cosiddetta ‘shaken baby syndrome’, la sindrome del bambino scosso, ovvero lo scuotimento violento del neonato per farlo smettere di piangere. Un gesto estremamente pericoloso che può avere conseguenze drammatiche. Ora i due bambini sono stati dimessi anche se uno di loro, purtroppo, sembra avere riportato danni cerebrali. "Il lattante ha l’incapacità di controllare il capo – spiega il professor Lorenzo Iughetti, direttore di Pediatria del Policlinico – e questi movimenti ripetuti possiamo correlarli a quando noi siamo tamponati in auto; sono come decine di tamponamenti che il bambino subisce; si ’strappano’ delle vene a ponte a livello cerebrale e vi è un sanguinamento; il bambino cessa di piangere ma cessa di piangere perché in realtà è andato in coma. Questo abbiamo riscontrato nella pratica clinica degli ultimi anni ed è un cosa a cui i genitori, soprattutto i nuovi genitori, devono stare attenti; non si scuote mai un bambino".

Si stima in Italia che il maltrattamento sui bambini rappresenti l’1% degli accessi ai pronto soccorso. In molti casi non si tratta di situazioni eclatanti ma di comportamenti di trascuratezza oppure cure inadeguate ai bisogni, ma ci sono anche casi di maltrattamento fisico e abusi sessuali. "Anche questi sono casi che purtroppo riscontriamo anche a Modena – prosegue il primario – vi è una differenza sostanziale tra la trascuratezza e il maltrattamento fisico, ma la prima può essere il prodromo del secondo. Un bambino trascurato, vestito con abiti non idonei, un bambino sporco, mostra una carenza di attaccamento da parte dei tutori o genitori e quindi è un soggetto più a rischio anche di maltrattamenti".

Non solo maltrattamenti fisici; in aumento spiega il professor Iughetti, sono anche problemi psichiatrici nei bambini, quali le psicosi acute; nel 2018 i ricoveri per questi tipi di problemi erano soltanto cinque, ora sono una ventina. "Famiglie disgregate – conclude il pediatra– la situazione economica difficile e lo stress stesso che la pandemia ha provocato in tutti noi sono elementi sensibili per inquadrare gesti che normalmente non vengono messi in pratica". Non a caso è proprio nell’ultimo triennio - in gran parte caratterizzato dall’epidemia da Covid - che il fenomeno si è aggravato e il futuro non è roseo: stiamo vivendo e vivremo ancora per molto le conseguenze psicologiche che la situazione internazionale ha generato. Ma nulla può giustificare quello che è accaduto ai due neonati modenesi e su cui ora la Procura sta cercando di fare luce indagando per il grave reato di maltrattamenti in famiglia.