"Nidi a turno e su prenotazione: si riapre"

La scelta controcorrente dell’Asp Terre di Castelli: "Attività con gli educatori e i genitori in giardino. Già settanta richieste a settimana"

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E ai bambini più piccoli, da zero a tre anni, chi ci pensa? Se lo chiedono i genitori e se lo chiede anche l’Asp Terre di Castelli che gestisce sei nidi tra Spilamberto, Vignola, Castelvetro, Savignano, Montale e Castelnuovo, a fronte di un piano regionale che consente l’apertura dei centri estivi dai 3 anni in poi. Dalla sollecitazione delle famiglie e dallo spirito innovatore dell’Azienda pubblica servizi alla persona guidata da Marco Franchini è nato un accordo: l’Asp apre i giardini degli asili nido a condizione che i genitori firmino un patto di corresponsabilità in cui le parti si impegnano a rispettare le precauzioni anti-contagio e, in caso contrario, l’Azienda viene sollevata da ogni responsabilità. Un accordo, forse l’unico di questo genere in regione, partito ieri e che resterà in vigore durante tutto il mese di giugno negli asili Le Margherite di Spilamberto, Scarabocchio di Savignano sul Panaro, Cappuccetto Rosso di Vignola, Arcobaleno di Castelvetro e Azzurro di Castelnuovo e l’asilo di Montale, aperti dal lunedi al venerdì’ dalle 9 alle 12 e martedì e giovedì pomeriggio dalle 16 alle 19.

L’idea ha avuto successo, le prenotazioni (il servizio è gratuito) sono già settanta a settimana e ieri mattina sono arrivati i primi bimbi nell’asilo Margherite. I patti sono chiarissimi: devono essere accompagnati da un genitore che deve rimanere con loro tutto il tempo, le tate sono presenti ma solo con una funzione di supervisione e suggeriscono i giochi e le attività, possono entrare al massimo cinque bambini per ogni turno da un’ora. L’unico spazio utilizzabile è quello esterno e se piove non si entra. Le regole sono scritte in un vademecum pubblicato sul sito dell’Asp assieme al modulo del patto di corresponsabilità da sottoscrivere obbligatoriamente per poter accedere all’asilo: una parte degli impegni è condivisa, come lavarsi spesso le mani, evitare abbracci e stretto di mano o evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, altri impegni sono divisi tra le parti. I genitori devono dichiarare che negli ultimi 15 giorni non ci sono stati contatti con persone sottoposte a quarantena o risultate positive ai tamponi Covid-19 o con sintomi compatibili con il virus e si impegnano a comunicare subito all’educatore del nido se questo avviene durante la frequenza al nido.

Il passaggio cruciale dell’accordo è nella frase "stante quanto sopradescritto e consapevole che in assenza di copertura vaccinale ogni comportamento assunto riduce ma non azzera i rischi di contagio, solleva l’Azienda da ogni azione responsabilità". All’interno del giardino il genitore deve rimanere con il bimbo nelle aree gioco predisposte a debita distanza, portare guanti e mascherina, portarsi la bottiglietta o la borraccia per bere, tutto l’occorrente per cambiare il pannolino e la merenda. Dal canto suo l’Asp si impegna a garantire il rispetto delle misure sanitarie previste dal decreto a cominciare dal ‘triage’ all’ingresso con gel disinfettante obbligatorio e misurazione della temperatura per genitori e bambini. Anche i giochi, tutti all’esterno, sono stati studiati per contenere al massimo il rischio contagio. "Abbiamo tolto i giochi di plastica e lasciato giochi con materiali naturali come il legno e la terra – spiegano Marco Franchini e la coordinatrice pedagogica di Asp Federica Gazzoli – pensiamo che il progetto sia una bella idea per iniziare a riallacciare il rapporto tra educatori e bambini".