Silvano a novembre scorso è di fronte a un bivio. La visita neurologica più alla portata è a febbraio, ma deve decidere: l’ospedale di Pavullo oppure la Casa della Salute di Finale. Montagna o Bassa? "Dunque – ha pensato quattro mesi fa quando ancora nessuno poteva preconizzare con sicurezza l’inverno mite che abbiamo ormai attraversato – a Pavullo a fine febbraio non si può escludere la neve, troppo scomodo. Meglio optare per il clima più continentale". E Finale è stato. "Per averla a Modena, dove risiedo, in una qualunque delle strutture disponibili, dovevo aspettare maggio". È una delle tante storie di cittadini alle prese con un sistema sanitario in affanno. Federica per esempio aveva bisogno di prenotare due visite oculistiche per i suoi due bimbi di otto e cinque anni. "Per tutto il 2022 non c’erano date disponibili, sono dovuta ricorrere al privato. E ho speso ben 250 euro...". Niente da fare anche per Guglielmo a caccia di una risonanza magnetica rachide lombosacrale. "Ho chiamato a inizio di questo mese. Mi hanno risposto che non c’erano posti disponibili. Mai. Ho dovuto ripiegare are all’Hesperia privatamente pagando 230 euro".
L’indice di performance viene calcolato sulla base delle prestazioni erogate nei tempi stabiliti (30 giorni per le visite, 60 per la diagnostica). Poi è chiaro che come insegna Trilussa quando la media è due c’è chi mangia un pollo solo e chi tre, nel senso che possono esserci persone che hanno avuto modo di prenotare in tempi ragionevoli e chi invece si è ritrovato una calendarizzazione lontanissima. Nell’ultimo trimestre del 2022 su 3.046 colonscopie prenotate per esempio i tempi sono stati rispettati nel 71 per cento dei casi, due su tre, chi doveva sottoporsi a una gastroscopia (2.326 richieste) è stato soddisfatto nel 76 per cento dei casi. Male invece le performance sulla chirurgia vascolare (55%), neurologica (52%), urologica (52%). Percentuali che si riflettono anche sull’ultimo periodo 20 febbraio - 12 marzo nel quale per esempio per le visite urologiche su 315 prenotazioni è rientrata nei tempi una su due, per le visite neurologiche su 114 il 57 per cento, per una risonanza magnetica il 55%.
g.a.