No mask a processo per lesioni Sindacato di polizia parte civile

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Aveva preteso di entrare all’ufficio postale di via Casalegno senza indossare la mascherina come invece previsto dalla normativa anti covid. È stata rinviata ieri mattina a giudizio con l’accusa di lesioni – connesse alla resistenza a pubblico ufficiale – la professoressa che il 15 gennaio dello scorso anno entrò appunto nell’ufficio postale del centro commerciale la Rotonda pur non indossando i dispositivi di protezione personale, affermando di dover effettuare alcune ‘operazioni’ allo sportello. Secondo le indagini la donna, dinanzi agli agenti della volante intervenuti su richiesta del personale dell’ufficio, al fine di allontanare la ‘cliente’ risultata ‘non in regola’, essendo priva dei dispositivi di protezione personale, oppose resistenza. Ne derivò un ‘parapiglia’ con gli agenti: da qui le accuse di lesioni per l’imputata, difesa dall’avvocato Lisa Ruini. Infatti i due agenti riportarono lesioni poi medicate dai sanitari e refertate in tre e cinque giorni di prognosi. La donna ha però a sua volta presentato querela nei loro confronti: l’imputata avrebbe presentato referti per novanta giorni di prognosi per lesioni al ginocchio. Una vicenda delicata di cui si discuterà in due diversi procedimenti. Ieri mattina nel corso dell’udienza preliminare i due poliziotti si sono costituiti parte civile al processo così pure il sindacato di polizia Siulp che, a seguito dell’episodio, ne aveva annunciato l’intenzione "Per tutelare – aveva spiegato – non solo i propri iscritti, ma l’intera categoria della polizia di Stato che ieri come domani, si trovi davanti soggetti che, abusando di una supposta illimitata libertà di pensiero e di manifestazione, aggrediscono in vari modi gli operatori delle forze dell’ordine che, invece, tutelano la libertà e la democrazia". A Modena è la prima volta che il sindacato si costituisce parte civile. Secondo la difesa la verità emergerà in aula essendoci due ‘differenti versioni’ circa l’episodio: da una parte l’informativa degli agenti che parla di resistenza nei confronti degli agenti e conseguenti lesioni. Dall’altra la denuncia presentata dalla docente che avrebbe appunto riportato ferite alla gamba.

v.r.