Modena, 4 agosto 2024 – C’è chi non ha i kit per la raccolta porta a porta pur essendo in regola con la Tari, chi invece evade la tassa sui rifiuti e quindi non dispone della carta Smeraldo. Ma anche chi è convinto che i cassonetti dell’indifferenziata siano a pagamento per cui più si conferisce, più è cara la Tari.
Il nuovo corso che ha in mente il sindaco Massimo Mezzetti riguarderà soprattutto la sostituzione dei sacchi di plastica e carta con mini-cassonetti e carrellabili nei quartieri, così da aumentare il decoro urbano e sollevare i cittadini dall’obbligo delle giornate comandate (il lunedì la carta, il martedì la plastica, ecc.). E tuttavia il tavolo tecnico con Hera che parte a settembre dovrà essere anche l’occasione per individuare una strategia per eliminare o quanto meno contenere la piaga dell’abbandono indiscriminato di spazzatura per strada o vicino ai cassonetti.
Puntare l’indice contro la mancanza di senso civico dei cittadini fa stare in pace con se stessi, ma non risolve il problema: a parte la quota di ‘irredimibili’ e di evasori della Tari, il confronto con i cittadini che l’amministrazione si appresta a programmare potrà essere utile anche per comprendere in profondità le motivazioni alla base di questi comportamenti illeciti. "Io non mi fido – racconta un cittadino, che per ovvie ragioni chiede l’anonimato – nel momento in cui si utilizza la tessera, ogni volta che apro il cassonetto sono tracciato, sanno chi sono. Chi me lo dice che non mi aumentano la Tari?".
Abbiamo svolto una mini-ricerca empirica (niente di statisticamente strutturato si chiaro) e ci siamo accorti – con una certa sorpresa considerando il battage che è stato fatto l’anno scorso per spiegare che si potevano aprire il cassonetti quanto si voleva senza pagare nulla – che si tratta di una convinzione piuttosto frequente, soprattutto nella popolazione più anziana, ma non solo. Si lascia allora la spazzatura vicino al cassonetto (paradossalmente, c’è una certa attenzione a non abbandonarla in un punto qualsiasi della città) oppure si getta nei cestini piccoli di passaggio: "Io vado ai Portali, faccio tanti sacchettini e li butto nei contenitori all’interno del centro commerciale. Però faccio la differenziata eh? La carta con la carta, la plastica con la plastica...". In altri casi si utilizzano i cestini attaccati ai pali: hanno la calotta di plastica (a Modena risulta che il numero di cestini pro capite è superiore a quello di Bologna) che viene rimossa e si infila il sacchettino anche lì. E pazienza se il giorno dopo ci si imbatte in contenitori precipitati per terra per il troppo peso.
Sempre il timore di pagare di più induce alle trovate più fantasiose: c’è chi si tiene per esempio la spazzatura indifferenziata anche per settimane in casa pur di non aprire con la tessera il cassonetto: "Se proprio mia madre sente cattivo odore la conserva nel freezer: quando arriva a una certa dimensione la buttiamo tutta in un colpo solo, con un’unica apertura, così risparmiamo". Mentre chi deve vedersela con i pannoloni per gli anziani o i pannolini dei bambini utilizza le fessure piccole ai lati dei cassonetti: con un bastone si spinge il ‘pacchetto’ fino a quando non entra del tutto. Ecco, urgono effettivamente confronti pubblici zona per zona.