
"Mi chiedo come è possibile che in cinque anni nessuno si sia accorto di nulla, nonostante l’elevato importo dei bonifici....
"Mi chiedo come è possibile che in cinque anni nessuno si sia accorto di nulla, nonostante l’elevato importo dei bonifici. Quanto accaduto fa emergere che in aMo c’è un problema di responsabilità che non riguarda solo la dipendente presunta responsabile del grave ammanco, ma anche un problema di responsabilità amministrativa di chi avrebbe dovuto vigilare e non lo ha fatto". È quanto dichiara Andrea Mazzi (nella foto), capogruppo di Modena in ascolto, in merito alla vicenda aMo, l’Agenzia della mobilità di Modena, che ha subito un ammanco di 400mila euro pubblici.
"Continuo a segnalare un fatto grave: non bisognava aspettare due mesi per presentare denuncia. – continua Mazzi – È stato un errore per il rischio di inquinamento delle prove in questo periodo. È stata una condotta errata". La stessa Agenzia ha precisato che le irregolarità sono state individuate dal direttore di aMo già il 16 aprile ma la denuncia è stata presentata soltanto il 26 giugno scorso.
Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha definito la vicenda aMo come "la più grave degli ultimi decenni" per il comune di Modena, mettendo in luce "gravissime responsabilità", non solo gestionali ma soprattutto nei controlli. "Se è vero che le responsabilità penali e civili sono personali, quelle politiche sono di sistema", ha rimarcato. Il consigliere ha proposto il commissariamento di aMo, chiedendo che tutti "facciano un passo indietro", invitando il sindaco ad "acquisire tutti gli atti possibili e fare tutti gli approfondimenti dl caso", allo scopo di prevenire futuri casi simili. La legalità va perseguita sempre, anche quando riguarda la propria parte", ha concluso.
Paolo Ballestrazzi (Pri-Azione) ha invece criticato la commistione tra politica e giustizia, che considera un vizio grave per le istituzioni. Sul piano politico, ha attaccato il sistema delle partecipate pubbliche, definendolo "un apparato inefficiente e costoso, utile solo a logiche di sottogoverno trasversali". Ha quindi concluso con un appello alla soppressione di enti inutili, invocando un rinnovamento delle istituzioni basato sulla semplificazione e sul primato della politica sui tecnici.