Non c’è Ferragosto senza le serate con Zagaglia

Stasera ai Giardini ducali l’appuntamento giunto al 32esimo anno per rivivere i migliori anni della nostra storia

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di Stefano Marchetti

Ma quanti anni sono che passiamo il Ferragosto insieme a te? "Eh, sai che non lo ricordo? Sicuramente almeno 32 o 33", esordisce Beppe Zagaglia che stasera alle 21, di ritorno ai Giardini Ducali, rinnova il suo appuntamento di mezza estate, ripercorrendo i migliori anni della nostra vita... nei suoi ottanta libri. Ottanta? Così tanti, Beppe? "Già, quasi come i miei anni che sono anche un po’ di più", ride Zagaglia che di candeline ne spegnerà 89 all’inizio di ottobre, anche se ha sempre l’entusiasmo di un giovanotto.

La ‘sua’ vigilia di Ferragosto è diventata un punto fisso dell’estate modenese: "Ho cominciato in piazza Grande l’anno successivo al grande concerto di Pavarotti: penso fossimo attorno al 1986 o giù di lì, anche se ho perso il conto – scherza il fotografo –. Ero andato alle serate che Dino Sarti teneva il 14 agosto in piazza Maggiore a Bologna ed eravamo pure diventati amici. Così mi è venuta l’idea di fare qualcosa del genere anche a Modena. Io non so cantare, e mi sono affidato alle foto". Agli esordi la serata era basata su una proiezione sincronizzata di diapositive in dissolvenza incrociata, con un commento sonoro realizzato da Beppe stesso, insieme a tanti amici: "Quella prima edizione fu dedicata ai poeti dialettali, ognuno dei quali recitava una sua composizione, Franco Bisi, Luciano Zanasi, Riccardo Pellati, Benedetto Benedetti, Antonio Mazzieri, e le musiche di Pippo Casarini. Quanta emozione ricordarli tutti". E poi, di anno in anno, Beppe Zagaglia ha continuato a cercare un nuovo fil rouge per la serata, quasi sempre collegata a uno dei suoi libri, da "Modena per me" a "La nostra terra". Dopo diverse edizioni in piazza, il Ferragosto Zagaglia si è spostato ai Giardini Ducali, poi nelle ultime edizioni al chiostro di San Pietro, ed è divenuto un vero e proprio spettacolo, con interventi musicali dal vivo, sketch, poesie, letture.

"Questa serata per me rappresenta la modenesità in senso assoluto, e soprattutto un incontro fra amici, quelli sul palco e quelli che ogni anno vengono ad assistere – confida Beppe Zagaglia –. Si crea un legame, un feeling, e sono sicuro che ogni serata potrebbe andare avanti per ore, perché ognuno dei presenti potrebbe portare una testimonianza". Quest’anno Beppe ha deciso di iniziare con un video punteggiato da immagini curiose e aneddoti, come se sfogliassimo i suoi ’Quaderni della memoria’: le scuole elementari Regina Margherita, i figli della lupa, la guerra, la liberazione, poi i mitici anni ‘50 e ‘60 di una gioventù spensierata, la Mille Miglia, le corse all’Autodromo, Sofia Loren, perfino il senatore Bob Dole a Montese. Ad animare poi il palco con Beppe, nella seconda parte della serata, saranno Dino Fiorini con la chitarra di Vittorino Giusti, Roberta Morini con il sax di Claudio Messori, Sauro Torricelli e Pepe Luigi, e l’irrefrenabile, divertentissimo Guido De Maria.