Non solo spogliatoi angusti, operatori del 118 alle prese coi furti

Un infermiere nei giorni scorsi ha denunciato la sparizione delle divise dalla sede di via Emilia Est. Il vestiario era custodito negli armadietti proprio nei container dove il personale si cambia

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di Valentina Reggiani

Non solo gli operatori del 118 si cambiano all’interno di spazi angusti e allagati a causa delle infiltrazioni di acqua piovana negli spogliatoi di via Emilia Est ma gli stessi operatori - come già denunciato di recente ai carabinieri – sono anche vittime di furti pare all’interno degli stessi spogliatoi. Ignoti, infatti, si sarebbero appropriati di divise da lavoro, fondamentali ovviamente per i sanitari e per l’attività che devono svolgere in assoluta sicurezza. Non c’è pace dunque per gli operatori del 118, già sfiniti dal devastante periodo dell’emergenza Covid. Nei giorni scorsi la Cisl ha denunciato come un operatore sia dovuto tornare a casa letteralmente in mutande, perché le infiltrazioni di pioggia gli avevano bagnato gli abiti di ricambio custoditi nell’armadietto.

Ma, secondo il sindacato, si tratterebbe solo dell’ultimo disagio, e nemmeno il più grave, patito dagli operatori modenesi del 118, alle prese con l’inadeguatezza degli spogliatoi della centrale operativa, in via Emilia Est. L’Azienda Usl di Modena precisa di essere a conoscenza della situazione descritta e, con gli uffici preposti, sarebbe già al lavoro per individuare adeguate soluzioni. Ma i problemi per i sanitari, evidentemente, sono molti di più. In una denuncia presentata all’Arma, infatti, uno degli operatori fa presente come da diverso tempo le sue divise da lavoro, ovvero pantaloni tecnici e polo con i loghi del 118 siano scomparse, nonostante al guardaroba del 118, a Baggiovara, risultino consegnate. Le divise, infatti, prima di tornare ai sanitari vengono pulite e igienizzate a Parma per poi ‘ritornare’ a Modena, passando per Baggiovara. La consegna avviene proprio negli spogliatoi della centrale operativa del 118, in via Emilia Est e pare che il furto sia avvenuto proprio qui, nei ‘container’ dove gli operatori si cambiano. Il problema è che le divise riportano nome, cognome e codice del ‘proprietario’ ma anche che, trattandosi di diverse divise, l’operatore in questione ora si trova senza vestiario. Il caso non sarebbe tra l’altro isolato e questo tipo di episodi causano non pochi disagi agli operatori che spesso riceverebbero, tra l’altro, i capi in ritardo. Dunque la situazione dei sanitari modenesi risulta complessa, soprattutto per quanto riguarda le condizioni di lavoro.

La Cisl ha fatto presente come gli spogliatoi siano stati ricavati da un’edicola e un chiosco per fiori: container che si allagano e che ‘offrono’ spazi ridottissimi ai 130 sanitari dove potersi cambiare magari dopo turni massacranti di lavoro. A questo si aggiunge che – come denunciato – ora spariscono pure le divise rendendo la vita degli operatori ancor più difficile.