Mohamed Gaaloul

Dopo la pubblicazione della foto e del nome sono tanti a Concordia coloro che ora cercano di ricordare il volto di Mohamed Gaaloul, il tunisino sospettato di aver ucciso e bruciato il 17 novembre Alice Neri, la giovane mamma di Rami di Ravarino. E tanti oggi si fanno domande non solo sul perché possa eventualmente – secondo le ipotesi e le risultanze degli inquirenti – essersi reso responsabile di un gesto tanto efferato quanto brutale, oltre che sconveniente anche in base alla sua religione che considera molto grave l’atto di bruciare un cadavere. E a ricordarlo è certamente l’amministratore che alle 11,15 dell’8 novembre ha celebrato a Concordia il matrimonio di questo giovane 29enne clandestino, pare colpito da foglio di via, con una cittadina di nazionalità greca. Rito che si è svolto nella sala consiliare del municipio presenti come testimoni la sorella di lui ed un’altra persona, necessari entrambi per confermare l’identità dei due sposi. Si è trattato di una cerimonia di basso profilo "consumata nella distrazione dei presenti" tanto da imbarazzare anche il celebrante, che ha differito di oltre un’ora la lettura del codice e della formula previsti. Non sono molte le formalità da rispettarsi per celebrare il matrimonio, anche in caso di straniero quantunque clandestino in Italia, in quanto anche ai fini della pubblicazione dell’annuncio di matrimonio non è necessario possedere il permesso di soggiorno, documento indispensabile, invece, per l’assunzione lavorativa. Può bastare l’esibizione di regolare passaporto. Un passaggio chiave questo che fuga alcuni dubbi che in molti hanno sulla possibilità che uno straniero clandestino possa aver contratto le nozze nel nostro Paese nononostante fosse irregolare. Il matrimonio con una cittadina italiana o europea è per tanti stranieri, e forse lo è stato anche per Mohammed, la via più certa per assicurarsi di aggirare e superare lo scoglio delle leggi che oggi in Italia impediscono ad un clandestino di regolarizzarsi e scongiurare il pericolo di essere rimpatriati. Anche se Mohammed e la moglie – secondo anche le testimonianze raccolte in questi giorni in paese – convivevano nell’appartamento della villetta di via per Vallalta ormai da qualche tempo. Ora Mohammed è all’estero, tuttavia su di lui pende un mandato di cattura internazionale e ha certamente necessità di rientrare in Italia. Se non altro per presentare la richiesta di permesso di soggiorno e non essere braccato tutta la vita e forse – come sostiene lui stesso – in quel momento potrà difendersi e dimostrare la sua estraneità all’omicidio.

Cronaca

Il retroscena

Dopo la pubblicazione della foto e del nome sono tanti a Concordia coloro che ora cercano di ricordare il volto di <a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/alice-neri-tunisino-1.8376645">Mohamed Gaaloul</a>, il tunisino sospettato di aver ucciso e bruciato il 17 novembre <a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/alice-mohamed-1.8378997">Alice Neri</a>, la giovane mamma di Rami di Ravarino. E tanti oggi si fanno domande non solo sul perché possa eventualmente – secondo le ipotesi e le risultanze degli inquirenti – essersi reso responsabile di un gesto tanto efferato quanto brutale, oltre che sconveniente anche in base alla sua religione che considera molto grave l’atto di bruciare un cadavere. 
E a ricordarlo è certamente l’amministratore che alle 11,15 dell’8 novembre ha celebrato a Concordia il <a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/alice-neri-mohamed-1.8373459">matrimonio di questo giovane 29enne clandestino</a>, pare colpito da foglio di via, con una cittadina di nazionalità greca. Rito che si è svolto nella sala consiliare del municipio presenti come testimoni la sorella di lui ed un’altra persona, necessari entrambi per confermare l’identità dei due sposi. 
Si è trattato di una cerimonia di basso profilo "consumata nella distrazione dei presenti" tanto da imbarazzare anche il celebrante, che ha differito di oltre un’ora la lettura del codice e della formula previsti. Non sono molte le formalità da rispettarsi per celebrare il matrimonio, anche in caso di straniero quantunque clandestino in Italia, in quanto anche ai fini della pubblicazione dell’annuncio di matrimonio non è necessario possedere il permesso di soggiorno, documento indispensabile, invece, per l’assunzione lavorativa. Può bastare l’esibizione di regolare passaporto. 
Un passaggio chiave questo che fuga alcuni dubbi che in molti hanno sulla possibilità che uno straniero clandestino possa aver contratto le nozze nel nostro Paese nononostante fosse irregolare. 
Il matrimonio con una cittadina italiana o&nbsp;europea è per tanti stranieri, e forse lo è stato anche per Mohammed, la via più certa per assicurarsi di aggirare e superare lo scoglio delle leggi che oggi in Italia impediscono ad un clandestino di regolarizzarsi e scongiurare il pericolo di essere rimpatriati. 
Anche se Mohammed e la moglie – secondo anche le testimonianze raccolte in questi giorni in paese – convivevano nell’appartamento della villetta di via per Vallalta ormai da qualche tempo. Ora Mohammed è all’estero, tuttavia su di lui pende un mandato di cattura internazionale e ha certamente necessità di rientrare in Italia. Se non altro per presentare la richiesta di permesso di soggiorno e non essere braccato tutta la vita e forse – come sostiene lui stesso – in quel momento potrà difendersi e dimostrare la sua estraneità all’omicidio.

"Mohamed Gaaloul, nozze celebrate l’8 novembre tra la distrazione dei presenti"

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"Mohamed Gaaloul, nozze celebrate l’8 novembre tra la distrazione dei presenti"

Per contrarre il matrimonio non occorre essere in regola con il permesso di soggiorno, è sufficiente il passaporto

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