Nozze forzate annullate: "La sentenza farà scuola"

L’avvocato Edoardo Vitale sul caso della ragazza indiana costretta a sposarsi "La decisione del giudice è senza precedenti, darà speranza ad altre donne"

Migration

di Valentina Reggiani

"Dal punto di vista culturale questa è una sentenza molto importante perchè trasmette un messaggio fondamentale alle vittime di questo genere di reati: in Italia possono veder tutelati e riconosciuti i propri diritti". L’avvocato civilista Edoardo Vitale, che assiste assieme al collega Davide Ascari la giovane donna di 29 anni, italiana di origini indiane residente a Soliera che forse per la prima volta in Italia ha ottenuto l’annullamento di un matrimonio combinato, spiega quanto potrà essere utile la sentenza pronunciata dalla prima sezione del tribunale civile di Modena ad altre giovani che si trovano a vivere lo stesso incubo. La 29enne, infatti, era stata costretta all’età di 23 anni a salire sull’altare, in India, dopo che entrambe le famiglie, ovvero la sua e quella del marito – un uomo che mai aveva visto prima di quel fatidico giorno - avevano combinato le nozze. "Gli annullamenti dei matrimoni in Italia sono possibili in base a determinati criteri e sono numerosi, ma non abbiamo individuato precedenti casi di annullamenti relativi ad unioni forzate – spiega Vitale. – Quello che possiamo dire è che la sentenza dimostra come per una donna che, come nel caso della nostra assistita, trovi il coraggio, seppur in una situazione difficile, di denunciare, la stessa potrà veder tutelati i propri diritti, ottenere l’annullamento di una unione a cui era stata costretta". Nel caso in esame viene citato l’ultimo comma dell’articolo 122 del codice civile che sancisce come l’azione per l’annullamento possa essere proposta se non c’è stata coabitazione per un anno dalla cessazione della violenza. "La coabitazione nel caso della nostra assistita – spiega il legale – non c’era stata e così pure rapporti intimi poiché la giovane si era sempre rifiutata di vivere con il marito. Fondamentali – conclude – sono stati anche i testimoni: due amici della giovane che hanno confermato quanto la ragazza stesse vivendo. Tra l’altro all’uomo è stato notificato l’atto ma si è dileguato ed è tornato in India: questo ha confermato ancora di più come non avesse nulla da eccepire. Per quanto riguarda l’azione risarcitoria, si potrebbe ottenere in sede penale". Dal punto di vista penale la vittima aveva presentato diverse denunce nei confronti dei parenti, poi ritirate nel tentativo di ricucire rapporti con la famiglia d’origine. Proprio per contrastare i matrimoni forzati è stata depositata una proposta di legge che porta la prima firma dell’onorevole del M5S, Stefania Ascari: il disegno di legge Saman prevede il rilascio del permesso di soggiorno alle vittime del reato di costrizione o induzione al matrimonio, senza dover far necessariamente ritorno alla famiglia d’origine.